Tra i grandi autori che costituiscono questa raccolta con i loro racconti spiccano, solamente per citarne alcuni, Emilio Salgari e Luigi Capuana anche se, devo ammettere, i racconti che ho preferito maggiormente sono quelli di Francesco Ernesto Morando (il Vampiro Innocente) e quello di Enrico Boni (il Vampiro).
Ne Il Vampiro Innocente, l'autore ci racconta la storia di un padre macchiatosi del peccato più grande l'uccisione del proprio figlio, colpevole di aver ucciso la sorella rubando la sua energia vitale, nutrendosi quindi del suo sangue. oltre ad aver creato un'atmosfera decisamente macabra e carica d'angoscia (ambientando il racconto in un ospedale psichiatrico), l'autore ci parla di bimbi vampiro, creature dannate dalla loro natura di cacciatori feroci ma innocenti al contempo, data la loro giovane età. é curioso quindi vedere questa commistione di bene e male, innocenza e colpa, pazzia ed estrema lucidità. Tutto ciò fa del racconto di Morando una vera e propria chicca.
Il racconto di Boni, invece, mi ha colpito in specialmodo per il suo sviluppo, per il modo in cui gli avvenimenti si susseguono con rapidità e ritmo in costante ascesa. è la storia di un gruppo di uomini che decidono di liberare la propria cittadina dalla minaccia di un vampiro, che ha già colpito ripetutamente uccidendo persone a loro care. dopo aver individuato l'identità della fiera, decidono di ucciderlo nel luogo in cui il suo corpo riposa, nel luogo in cui le sue labbra sporche di sangue aspettano di privare della vita qualche altro malcapitato, il cimitero.qui, tra la paura di trovarsi di fronte a quella creatura demoniaca e il disperato tentativo di farsi forza con la fede, riusciranno a privarlo della sua seconda vita, ad impedirgli di nuocere ad altri?
sebbene vi siano alcuni racconti non proprio convincenti (a mio parere anche quello di Salgari lascia un poco a desiderare) è una raccolta davvero interessante, composta da molti racconti validi ed attraenti.
voto quindi?Tre mele!
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