LE LUCI DI SETTEMBRE - Carlos Ruiz Zafon

Da Newmoon35 @si

Trama: nel 1937 Simone Sauvelle, vedova con due figli, Irene e Dorian, si trasferisce in un paese sulla costa per sfuggire ai creditori del marito. Ad aiutarla, offrendole un posto come governante, è il fabbricante di giocattoli Lazarus Jann, che vive con la moglie gravemente malata in una tenuta chiamata Cravenmoore.Tutto sembra andare per il meglio, Lazarus tratta bene Simone e i figli, il luogo è ospitale e Irene conosce Ismael, il giovane cugino di Hannah, la cuoca di casa, e se ne innamora.Ma c'è un segreto intorno a Cravenmoore. Cosa sono le luci che brillano nella nebbia intorno all'isolotto del faro?Perchè Hannah muore?Qual'è il mistero dell'ombra che si è impossessata della tenuta? Spetterà a Irene e Ismael svelare l'enigma e proteggere Simone; un'avventura che li unirà per sempre, in un mondo di luci ed ombre.
Ho scoperto Zafon con "L'ombra del vento", a cui mi sono avvicinata con grade cautela. Lo ammetto, troppe critiche entusiastiche, troppo strombazzamento generale, troppi "ohh, che meraviglia"...quando leggo tutto questo divento irrimediabilmente sospettosa, sarà perchè spesso, e potrei citare esempi a non finire sia al cinema sia in letteratura, a fronte di tanta estasi collettiva non corrisponde altrettanta qualità. Con "L'ombra del vento" ho, fortunatamente, fatto un errore clamoroso. Il libro è bellissimo, la sua prosa è semplice ma coinvolgente, la storia è misteriosa ed affascinante.Ad esso ha fatto inevitabilmente seguito "Il gioco dell'angelo" che ci riporta nell'universo fantastico del Cimitero dei libri dimenticati, altrettanto bello, "Marina", "il palazzo della mezzanotte", ed appunto "le luci di settembre". Bisogna fare una premessa. Come specificato dall'autore nell'introduzione "Marina", "il palazzo della mezzanotte" e "le luci di settembre", sono antecedenti a "L'ombra del vento" ed "Il gioco dell'angelo" e sono stati scritti principalmente per un pubblico di ragazzi, con l'intento però di coinvolgere anche gli adulti.
E qui cominciano le perplessità. Escluso "Marina" che ho trovato veramente bellissimo, ne "il palazzo della mezzanotte" e soprattutto in questo "le luci di settembre" ho riscontrato due difetti grandissimi, la freddezza e la fretta.Pur essendo narrati in modo che il lettore resti comunque legato al libro sino alla fine, sono freddi perchè i personaggi, pur essendo dotati di una biografia interessantissima, non emozionano, non creano empatia.Peccato ancora maggiore, a mio parere, è la fretta.
Zafon imbastisce in questo libro una storia affascinante, bellissima e misteriosa, che avrebbe meritato uno sviluppo ben più complesso ma che, forse per inesperienza, sono i suoi primi libri e la differenza si vede, forse per l'esigenza di compiacere un pubblico certamente non dotato di pazienza, risolve in maniera decisamente troppo affrettata e superficiale il che la rende una lettura non certamente da evitare ma assolutamente dimenticabile.
 
 

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