Mandorla ha solo sei anni quando sua madre muore lasciandola sola, senza parenti vicini o lontani in grado di prendersi cura di lei, solo una lettera inchioda il destino di Mandorla a una famiglia, una si fa per dire. La lettera è della madre, una lettera dolce e colma d’amore dove tra lacrime e sentimenti afferma di aver concepito la sua creatura proprio in quel condominio in Via Grotta Perfetta 315. Uno dei suoi abitanti è il padre di Mandorla, uno di loro ha tradito la moglie, il compagno o l’amante.
E così per non far torto a nessuno i condomini di questo assurdo condominio decidono di prendersi cura di Mandorla, tutti assieme, a turno la bambina vivrà con una famiglia, piuttosto che con l’altra. Con la perfezione dell’ingegner Barilla, o con la follia di Samuele e sua moglie, o con la coppia omosessuale, tanto carina, Paolo e Michelangelo.
Tutto procede più o meno bene fino all’adolescenza, periodo di transizione e di giudizio, momento di dura critica e crescita.
E ovviamente Mandorla ne ha per tutti i suoi genitori, fratelli, cani e condomini.
La storia c’è ma è talmente impossibile da risultare fastidiosa, assurda e soprattutto priva di ogni ancora di salvezza, nel senso che nessuno si salva tranne, forse, la piccola Mandorla che nella confusione totale di un mondo adulto, che speriamo rimanga lontano dalla realtà, sembra l’unica persona centrata e capace di cambiare regole e ideologie.
Scritto bene, volutamente coinvolgente e apparentemente profondo questo romanzo lascia a mio parere un vuoto totale: l’adulto, colui che dovrebbe prendersi cura del minore si è perso ancora una volta tra i suoi desideri.
Titolo: Le luci nelle case degli altri
Autore: Chiara Gamberale
Editore: Mondadori
Anno: 2014
Prezzo: Euro 20,00; eBook 6,99