Chi non conosce il più importante sito di auto pubblicazione, Il mio libro? Credo che tutti coloro che maneggiano i libri ne siano al corrente, perché il premio posto in palio è davvero allettante: chi arriva primo alla selezione sarà pubblicato niente meno che dalla Feltrinelli, una delle maggiori e più ambite case editrici. Quest'anno incoronata d'alloro letterario è Ilva Fabiani con Le lunghe notti di Anna Alrutz, nata ad Ascoli Piceno nel 1970, laureata in Filosofia con una tesi su Hegel, si è trasferita in Germania, dove svolge attività di ricerca.
Germania, 1933. Anna Alrutz è un'infermiera, ma la sua divisa è diversa da quella delle altre. In corsia i medici la salutano con deferenza, le pazienti con timore. Anna Alrutz è una cosiddetta braune Schwester, una delle nuove infermiere inventate da Hitler, quelle specializzate, stordite dalle letture sulla vita degna di un infante sano e quella indegna di uno zoppo. Appena ventiseienne ha giurato fedeltà al regime e svolgerà senza esitazione le sterilizzazioni previste dalle leggi eugenetiche: "Di malati di mente, storpi e beoni la Germania non ha bisogno ha imparato nella scuola infermiere". Ma mentre Hitler sogna una Germania arianizzata e senza più disabili, qualcosa nella vita di Anna si incrina. Gli urli disperati delle donne da sterilizzare e la tenace difesa del proprio corpo iniziano a minare le sue convinzioni. E quando sul tavolo operatorio compare la sua amica d'infanzia Helene, la misura è colma. E così, fra sospetti e paura, con la rabbia nel corpo e la silenziosa complicità di pochi colleghi, Anna fa fuggire notte dopo notte le donne da sterilizzare.
Riesce a salvarne sette e ne avrebbe salvate ancora altre se, in una buia notte di dicembre, non avesse commesso uno stupido errore. Sono passati anni e anni da allora, ma nella clinica la voce della giovane infermiera non si è ancora spenta. Fissando negli occhi chi l'ascolta, Anna Alrutz racconta con spietata lucidità la storia della sua vita, dall'infanzia all'adesione al Nazionalsocialismo, dall'amicizia con Helene alla relazione proibita con Thierry, un giovane dottorando ebreo. 'Ich streute Sand ins Getriebe, spargevo sabbia negli ingranaggi, ogni notte, per farli inceppare. Eppure 'niente di quello che abbiamo messo in moto è servito a fermarli: erano minuscoli grani di sabbia in congegni estremamente resistenti. Vennero inghiottiti e polverizzati, e noi con loro.' Una storia d'amore e di amicizia. Una prova di coraggio e di solidarietà in uno dei periodi più bui del nostro passato
Leggendo la scheda vi renderete subito conto dell'originalità del libro: l'Olocausto visto attraverso gli occhi di una donna, mentre, dopo l'insuperabile Grossman Vedi alla voce: Amore, va di moda dare la parola ai bambini, non riuscendo ovviamente a raggiungere il Maestro geniale israeliano.
Ma qualche cosa si inceppa e il suo sistema immunitario va in tilt: comincia ad identificarsi con le donne su cui opera e sente lo stesso dolore nel suo corpo e nella sua anima; comincia a mettere sabbia negli ingranaggi delle macchine, ma questo non serve certo a fermare il delirio di un popolo e l'orrenda Bestia si espande con i suoi perversi tentacoli. L'amica Helene ritrovata e l'amore proibito con Thierry, un giovane dottorando ebreo la pongono, tra macerazioni inaudite e "lunghe notti" sulla strada della redenzione. Organizza la fuga delle donne e molte ne salva, e altre ne avrebbe salvate, se non avesse commesso uno stupido errore. Una storia inventata Le lunghe notti di Anna Alrutz, ma verosimile, uno scavo profondo dentro il sistema tirannico e soprattutto il mondo delle donne, dove vince la solidarietà di genere contro le aberrazioni degli uomini. dell'uomo occidentale. Premio meritatissimo per me, soprattutto perché sottratto alla logica perversa del mercimonio dei like. Potete leggere le prime 38 pagine di Le lunghe notti di Anna Alrutz cliccando sul link..