“Bad Monkey”, “Mojo Way”, “Hillbilly Hameed”: sono questi alcuni dei nomi riportati dalle Mappe di iOS 6 per la città di Kabul, scoperti dall’inviato Yaroslav Trofimov del Wall Street Journal. Non si tratta di una nomenclatura ufficiale e realmente esistente, bensì di nomi scelti per scherzo qualche anno fa dagli studenti afghani, per denunciare o ridicolizzare i contenziosi sull’attribuzione della viabilità nel periodo post-bellico.
Di primo acchito, si potrebbe pensare cheApple sia totalmente estranea alla vicenda: i dati di OpenStreetMap di cui si avvale sono pubblici e di conseguenza l’errore sarebbe da imputarsi a terze parti. A quanto pare, però, anche la Mela avrebbe la sua parte di responsabilità.
Kate Chapman, una delle dirigenti del progetto OpenStreetMap, ha infatti spiegato come il gruppo sia a conoscenza del vecchio scherzo afgano, avendolo da tempo risolto. Da quanto si può apprendere, Apple avrebbe quindi utilizzato una versione vetusta del database cartografico, cadendo così in un grossolano errore:
«Apple probabilmente ha preso vecchi dati di OpenStreetMap e non li ha mai aggiornati, quindi si rilevano questi nomi “personali” anche se già corretti da tempo.»
Insomma, dalle parti di Cupertino con le mappe non si riesce proprio a rimanere tranquilli. Al lancio di iOS 6, la cartografia “alternativa a Google Maps” ha destato molto scalpore per la presenza di indicazioni grossolane, punti d’interesse inesistenti, paesi sommersi dalle acque e un rendering grafico molto carente. È stata quindi la volta dell’Australia, con una città erroneamente indicata nel più torrido dei deserti, tanto che si è reso più volte necessario l’intervento delle autorità per trarre in salvo i turisti ignari delle fallaci indicazioni. E a nulla, almeno in questa fase preliminare, sembra essere servito l’allontanamento di Scott Forstall in favore di Eddy Cue: la strada da percorrere sembra essere molto lunga. Purché non sia iPhone a indicarne il cammino.