La lettera è un poema d’amore alla vita, che evoca le vicende di un uomo assetato di conoscenza e “costretto” al potere. In un presente dove l’ignoranza semina indifferenza, quest’opera monumentale, scritta dalla Yourcenar oltre sessant’anni fa, restituisce alla vicenda umana di Adriano un significato profondo, indicandoci uno spiraglio di speranza: su una scena vuota, come vuoto è il nostro tempo, Petri, in abiti candidi, si fa interprete di una purezza superstite dall’aspetto di un’apparizione fantasma, quella della nostra umanità residua che disperatamente cerca di sopravvivere a fiumi di idiozia.
Uno spettacolo in cui la parola diventa rito celebrato, officiato, quasi funzione mistica. Una eucarestia della parola che salva la mente dalla morte della coscienza. Una coscienza, la nostra, che grida disperata contro il crollo delle certezze alla ricerca di una verità, il nostro destino di esseri umani.
Il Teatro Il Primo si trova in viale del Capricorno 4 (Colli Aminei) a Napoli.
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foto: andrea falasconi