“Le mie parole” di Giampaolo Bellucci

Da Vivianap @vpicchiarelli

Dalla prefazione di Domenico Adriano. Giampaolo Bellucci ha scelto una via unica per le sue poesie-canzoni, per il suo dettato che gli permette però di dire in presa diretta “sempre ciò che pensa”; come fa bene nel suo lavoro Roberto Saviano non a caso testimone qui presente nella prima poesia del nuovo libro, che molto semplicemente ha assunto come titolo Le mie parole. È un impegno, l’annuncio di una scelta di vita, di uno stile.Come Saviano, Gampaolo Bellucci è un “guerriero coraggioso” e usa le parole – ne ha pronte da dare in prestito – per aprire gli occhi di una moltitudine. C’è in questo atto una inconsapevole un poco eccessiva sicurezza, che a volte rischia di togliere forza alla poesia; ma Bellucci sembra non preoccuparsene, va dritto per la sua strada che porta alle cose “vive”, agli “uomini semplici” – e il suo sguardo di poeta sa anche la trasparenza di chiedere aiuto ai colori della natura come a quelli, quanto veri, dei grandi dipinti.

Giampaolo scrive, ma non solo. Giampaolo incide su carta il quotidiano e lo fa in modo che sia indelebile. Giampaolo ricorre a versi brevissimi, spesso di un’unica parola, come a restituirci un’ansia di vita da mordere che lo attanaglia da dentro. I suoi sono pensieri concitati, talvolta confusi, sicuramente espressione di una personalità intensa e articolata che non teme di esprimersi in ogni sua sfaccettatura. C’è la voglia di amare e il timore di morire, la volontà di cambiare e la paura di farlo, il desiderio di affermarsi e l’esigenza di isolarsi. I suoi occhi registrano il mondo, fotografano i dettagli e ne restituiscono le emozioni. La sua penna conferisce loro consistenza eterna.


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