Le mie prigioni.

Da Posacostantino


Sono le pareti di cemento armatoche mi hanno fatto sentire meno amatoe gli sguardi mai cercati,quelle note mai suonate,le parole sconosciute e le attese evitate.Quelle vie non volute e gli incroci non passati.Tante sbarre mai alzate e quei treni mai fermati.Le salite meno ripide preferite a quelle ardite.Sono le stagioni mai vissutesostituite da quel tanto in più.E gli addii dimenticati e i segnali indicatispesse volte non seguiticome quando mi son piegatosuperato da quegli echi invano.Le sbarre delle sceltespesso volontariamente divelte.Quelle porte mai apertee le pareti lì tante volte messe apposta