Quando ero piccola odiavo le melanzane. L'ho raccontato in tantissimi post e il mio avvicinamento a quel temuto ingrediente è stato graduale negli anni.
Credevo di essere nata nella famiglia sbagliata. Mia madre iniziava alle 8 del mattino a friggere melanzane e ogni santo giorno, ad Agropoli, erano protagonisti della tavola due grandi ricette: melanzane al funghetto e parmigiana di melanzane.
Un incubo. Vedevo mia sorella aspettare felice quelle pietanze e io, ogni volta, speravo in altri piatti...
Eppure negli anni qualcosa deve avermi convinto ad assaggiare quella ricetta per cui tutta la mia famiglia impazziva.
Deve essere stata la stanchezza di sentirmi ripetere "sei l'unica campana che non mangia melanzane". O deve essere stata la bassa considerazione di me da parte di tutta la famiglia al completo :-)
Detto questo, il rito della parmigiana iniziava all'alba con le melanzane da pelare, poi mettere sotto sale, poi panarle nella semola, poi friggerle, poi scolarle dall'olio, poi fare il sughetto di pomodoro, poi mandare me a cercare il basilico in giardino, poi grattare il parmigiano, poi tagliare la mozzarella, poi comporre tutto e poi infornare.
Era ed è tuttora un rito ed è bellissimo vedere ogni passaggio e poi il risultato finale incredibilmente divino. Perchè in fondo le cose più buone sono quelle anche che richiedono tanto amore. E alle volte tanto tempo.
La ricetta della parmigiana della mia mamma è diventata ovviamente anche la mia e di mia sorella ed è ufficialmente la mia ricetta impossibile.
Quella che in assoluto mette a soqquadro una cucina intera, tra teglie, piatti, vassoi, farina, uova, pomodoro e olio!
E la vostra qual è? Don't worry. Ai piatti ci pensa Fairy ;-)
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