Le mille insidie del “fate girare”. Ma non solo.

Creato il 11 novembre 2013 da Catreporter79

La pericolosità sociale del “bufalismo” internetico non risiede soltanto nella sua capacità e potenzialità diffusiva ma anche nel credito di cui le varie “fonti” ed i vari canali sono ammantati ed ammantabili. Un esempio: può, l’ignorante in campo medico, aprire un sito di informazione alimentare e riempirlo con una collezione di assurdità ed infondatezze cliniche e scientifiche d’ogni genere e tipologia. Nessuno glielo vieta. Un titolo malizioso ed ostentante professionalità (buonasalute. net, ad esempio) potrà facilmente confondere il lettore, suggerendogli un’idea di competenza e capacità nel settore che i responsabili della sciagurata piattaforma sono però lungi dal detenere.

“Fact checking” (verifica dei fatti), “Gatekeeping” (selezione dei fatti/notizie), “Discovery” (ricerca degli elementi per la costruzione dell’articolo) e le celebri “5W”, sono e rimangono il baluardo più valido contro la capziosità del propagandista. E dell’ignorante.