In una girandola di situazioni scenografiche, uffici di vetro, capi impietosi, mogli bellissime, tizie rasate, divorzi, alcol, droga e locali trendy, non c’è più niente da costruire ma solo colpi da parare, mentre si cerca di sopravvivere tra una gratificazione e l’altra, cercando di ignorare il senso di inadeguatezza e il “senso di morte strisciante” che si fa sempre più forte, specialmente quando si è fatti, sono le 6 di una mattina lavorativa e manca solo un’ora al prossimo licenziamento in tronco.Difficile anche cercare di capire la verità su sé stessi, decidere cosa ci piace e prendere le distanze da questo mondo, perché improvvisamente ci si accorge che non ne è rimasto nessun altro, e il senso di morte strisciante rimane.Allora tutti a tornare di corsa dalla mamma vedova, sperando che si prenda qualche responsabilità e che ci confermi che è tutta colpa della nostra infanzia difficile. Ma lei, che sta morendo davvero, dirà che va tutto bene e che così è la vita, lasciandoci soli a finire una civiltà dal passato glorioso e dal futuro oramai consumato per sempre.
©Loredana de Michelis
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