Le mille storie di Julia

Creato il 24 febbraio 2011 da Chemako @chemako71

Julia 149 - Le lancette del destino. Copertina: Marco Soldi


Ne parlo solo ora, dopo un anno di apertura del blog: mi son reso conto di non aver dedicato nemmeno un post a Julia, uno dei miei fumetti preferiti, scritto da Giancarlo Berardi e pubblicato da Sergio Bonelli Editore. Eppure è un albo che mi accompagna ormai dall'ottobre del 1998 quando l'autore di Ken Parker tornò dall'editore milanese con un nuovo personaggio. Ne parlo ora perché il numero uscito in edicola in febbraio, intitolato Le lancette del destino, è un piccolo capolavoro.
E' una tipologia di storia nella quale Berardi è un maestro, e che tante volte ho ammirato leggendo la saga di Lungo Fucile. Si tratta di una di quelle narrazioni in cui il protagonista non è il personaggio cui è dedicata la serie, bensì compaiono sulla scena un insieme di persone di cui si narra un pezzo di vita. In altre parole è una storia corale, dove Julia è una in mezzo a tanti. Berardi fa emergere le storie di persone normali dosando con equilibrio e ritmo lo spazio dedicato ad ognuna di esse. C'è una colonna sonora, come spesso succede nelle storie di Julia, a far da sfondo comune alle vicende dei personaggi: in questo caso è quella di una stazione radio cittadina su cui son sintonizzati gli apparecchi radiofonici degli ambienti in cui si muovono i protagonisti. C'è una mattinata piovosa come tante, in una città come tante. C'è la gente che va al lavoro con la metro, c'è lo sciopero degli autobus, il traffico bloccato. Scene di vita urbana quotidiana. I destini si incrociano tragicamente in un ufficio postale, un altro luogo pubblico molto comune, nel quale i protagonisti si trovano gomito a gomito a far la fila allo sportello, o negli uffici retrostanti.

Julia 149 - Le lancette del destino. Sceneggiatura: Berardi / Calza. Disegni: Piccoli

 
C'è spazio anche per una lezione di Julia all'università nella quale, esponendo le differenze fra Freud e Jung, la nostra coglie l'occasione per spiegare ai suoi studenti quali siano gli strumenti che un criminologo usa nelle sue indagini, ovvero profilo psichico e analisi del contesto ambientale. 
"Simboli, sogni, libido, inconscio. Questo è l'universo di chi uccide, che porta alle estreme conseguenze ciò che è dentro ognuno di noi..."
In queste parole pronunciate da Julia sta la chiave e il nucleo dell'intera serie. Berardi, attraverso il suo personaggio, ci parla del disagio che pervade gli uomini e le donne che vivono nella società contemporanea. Quel disagio psichico che porta alcuni fra noi a compiere azioni criminali, che recano offesa, danno e morte ad altri. Il lato oscuro presente in ciascuno di noi viene raccontato senza moralismi: Julia non incontra lungo la sua strada dei mostri o dei folli, come spesso le cronache si affrettano a definire gli autori di atti efferati più per un meccansimo psicologico di difesa che per una reale analisi dei fatti. Julia affronta persone che per mille motivi agiscono in modo tremendo e cerca di porli di fronte alle proprie responsabilità. E questo accade anche nell'ufficio postale di Garden City, dove Julia si trova faccia a faccia con una donna che odia se stessa molto più delle sue vittime.
Coadiuvato nella sceneggiatura da Lorenzo Calza e affidatosi per i disegni all'ottimo Claudio Piccoli, Giancarlo Berardi ci offre un piccolo gioiello a fumetti. L'aspetto straordinario è che non è un fatto isolato: Julia è l'esempio di come un fumetto seriale possa raggiungere degli standard elevati di qualità pur sottostando all'incombenza temporale dell'uscita mensile. Come ha fatto con Ken, anche con Julia Berardi riesce a raccontare delle storie in cui prevale l'umanità dei personaggi, e lo fa con quella sensibilità, cura e attenzione che i suoi lettori gli riconoscono ormai da molti anni. L'aspetto però che più rincuora, come testimoniano le lettere pubblicate nella rubrica della posta Il Diario di Julia, è vedere come sempre nuovi e giovani lettori vengano conquistati dal personaggio. E questa è senz'altro un'ottima notizia.

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