Le minchie di mare

Creato il 22 marzo 2012 da Conflittiestrategie

Pelose non sono solo le cozze ma anche la doppia morale dei nostri amministratori pubblici, viscidi come molluschi e sfuggenti alle loro responsabilità come anguille. Le loro parole di irreprensibile specchiatezza etica cozzano con la realtà delle cozze e con quella del “mitile” non ignoto, almeno alla magistratura del capoluogo pugliese, la quale, se non ha preso un granchio e non ci pare proprio il caso, ha beccato Emiliano, sindaco di Bari del Pd e presidente onorario del circolo Ostriche gratis, con le mani nelle reti. E’ vero che il pesce puzza sempre dalla testa ma anche il corpo e la coda non scherzano, soprattutto quando parliamo di sirenetti di sinistra e squamati affini. Infatti, non è stato solo il primo cittadino ad approfittare dei regali marini della Dec spa. Altri piranha e pescecani seguivano la direzione della corrente favorevole e tra chi divorava appalti e chi si metteva a disposizione, per il pesce buono e per il pascere bene, si costituiva un bel comitato di minchie di mare che si estendeva anche nelle acque torbide delle regioni viciniore. Sì, perché gli affari di questi “capasantissima” sono arrivati anche in Basilicata, dove hanno intorcinato le strade chiamando tali opere all’acqua di mare  nodi complessi di viabilità (che si chiamano così perché sono complessi da praticare come una barriera corallina) . Cozze e datteri d’esportazione a golosoni di collina e di montagna per i quali con l’astice al posto del baccalà il gusto ci guadagna. Occorrerà fare chiarezza ma la confessione del Sindaco scivolato sullo spigolone, per ingenuità e genuinità, svela che al sud l’andazzo delle cose non è cambiato, sono mutati soltanto i pescatori di frodo. Certo, in una terra come la Puglia dominata dai poteri Dalemiani ai quali il capitone Vendola è andato di traverso il fatto che Emiliano si facesse una propria “lisca” nazionale sarà apparso davvero troppo, motivo per cui qualcuno potrebbe aver imbeccato la magistratura per bollirlo a puntino. Comunque, se prima erano i pesci crociati a fare man bassa di tutto (anche se non si spingevano mai su fondali così bassi), adesso che ci sono gli ex pesci rossi il fritto misto ha ugualmente lo stesso sapore rancido di una volta. La gente viene sempre presa a pesci in faccia da detti rappresentanti un po’ pesci pagliaccio un po’ pesci palla che sono delle lenze e sanno come far abboccare l’elettore. E’ vero che la politica è come il mare, s’affoga chi non sa nuotare, ma costoro hanno troppo istinto di sopravvivenza, non sanno proprio costeggiare l’onestà e la trasparenza e per restare a galla sono disposti ad avventurarsi in qualsiasi abisso nero. Non sono una piovra ma i loro tentacoli ci portano ugualmente a fondo e ci impediscono di nuotare verso un futuro migliore. Avessero almeno il pudore di non esagerare. Così finisce tutto a base di pesce, con la grande differenza che loro si prendono le crudità prelibate e noi la crudezza indigestibile di un domani tradito.


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