“Chiuse gli occhi Ivo. Avrebbe giurato d’esser là, dentro al Sogno. Poi li riaprì, e fisso il cielo vuoto.” (Edoardo Nesi)
Una stella cometa. Così si presenta la copertina de “Le nostre vite senza ieri”.
Una stella come una scia, come ad indicare un desiderio lontano, una speranza visibile ma sfuggente.
Proprio così sembra dispiegarsi l’ultima opera di Edoardo Nesi, edita da Bompiani, che si apre con “Ieri” e si chiude con “Ora”, seguendo quella scia che taglia il tempo in cui Ieri si raccontava di come e quanto fossimo caduti in un profondo baratro di precarietà e perdita di senso, mangiati da una crisi infame, di cui solo Ora ne capiamo la portata amara e inevitabile.
Ora è un momento preciso in cui siamo svegli dopo anni di Sogni di carta e di false illusioni, in cui quello che pensavamo sarebbe stato un futuro senza freno a mano alzato, si è rivelato un immenso palcoscenico su cui recitare a progetto ogni attimo di vita restante.
Edoardo Nesi ha provato sulla sua pelle che cos’è la Crisi, questo mostro vorace e incontrollabile che ha fatto a pezzi quanto era stato costruito da generazioni ormai in perdita ed echi di un’Italia ostaggio perenne di fasti andati al macero.
Nesi in questo libro vuole fermarsi per un solo istante e capire se un Domani decente è ancora possibile, se davvero non abbiamo sprecato ogni forma di buona energia per ripartire senza Ieri, senza i fantasmi, senza anime spezzate e lacrime ardenti.
Se “Storia della mia gente” – Premio Strega 2011, è stato un accorato e potente strappo alla bolla di inutile ipocrisia che è stata perseverata costantemente nel raccontare un Paese che non esiste più, che va a perdere pezzi di lavoro e disperde vite e paralizza ogni progresso, “Le nostre vite senza ieri” prova a ricostruire un Domani accettabile, nello stile di Nesi, tra il romanzo, l’autobiografia, il saggio e i flussi di coscienza, in un mix prezioso di semplicità e parole che scuotono e vanno dritte alla carne, di feedback che riesci a cogliere e a condividere, di splendide fotografie malinconiche di un passato che ritorna a commuovere per la sua calda fragilità irreversibile.
Nesi porta i suoi lettori a porsi realmente una serie di interrogativi sulla rotta da seguire Ora per far sì che si possa ancora parlare di Domani, con invettive serie, al netto delle immagini implacabili di ragazzi ai margini dei Sogni e personaggi, come il suo “anti-eroe”� letterario Ivo Barrocciai, che stentano a credere che si sia giunti a questo punto senza un ritorno.
Edoardo Nesi ha il forte pregio di svelare la natura umana troppo umana delle persone e degli eventi che costellano le esistenze altrui, emoziona con le sue stesse emozioni, pone domande che suonano come pacate urla di coraggio e consapevolezza.
Chiede: “vi ricordate com’ eravate, quando eravate giovani? Davvero?”come se volesse lanciare un messaggio inequivocabile, di non abbassare la guardia e di non procedere lobotomizzati verso il vuoto, come se volesse che noi tutti ci riappropriassimo dei nostri cuori e di quello che pulsa dentro, che recuperassimo noi per primi quella voglia di sperare davvero, di ritrovare le passioni perdute, ma che continuano ad esistere.
E quella stella cometa, quel crederci vivo e in procinto di esecuzione in una vita senza ieri, in giorni senza paure, in quotidianità ripristinate che odorano di nuovo, questo può solo ridarci una ventata di ottimismo concreto, di cieli meno ingiusti, di notti che vorresti passare al volante di un auto nel tuo viaggio verso albe amiche del colore della speranza.
Nesi riparte da qui, da quella notte con suo figlio e le loro ossa ancora gonfie di sensazioni intense da poco consumate, ed è come se ci invitasse ad afferrare quello sterminato striscione tricolore con cui si chiude Storia della mia gente e che rappresenta di più di quello che la gente di Prato avrebbe potuto mai immaginare.
Quella sterminata scia tricolore rappresenta un inizio vero, rappresenta un orgoglio tutto italiano e fiero, rappresenta tutta la Speranza di cui necessitiamo, tutto il Futuro che dobbiamo rendere a noi stessi e ai figli che ci sono o che verranno, rappresenta quella stella che non dobbiamo indugiare a guardare convinti e sicuri, e che prima o poi riusciremo a ripartire per quel lungo viaggio che ci renderà di nuovo salvi e felici, con le nostre passioni disposte con cura e sganciate all’occorrenza, tutti partecipi di un Sogno tangibile, di un lieto fine avverabile.
“Andrà tutto benissimo” ha giurato Edoardo Nesi.
E noi giuriamo insieme a lui.
Compra on line:
http://bompiani.rcslibri.corriere.it/libro/6947_le_nostre_vite_senza_ieri_nesi.html
Di seguito la Copertina:
Autore: Edoardo Nesi
Titolo: Le Nostre vite senza ieri
Editore: BOMPIANI
Collana: ASSAGGI E PASSAGGI
Pagine: 160
Prezzo: 16,00 euro
Anno prima edizione: 2012