La musica migliora la qualità della vita di chi deve lottare contro il cancro
Quando si ha a che fare con un cancro i farmaci non sono gli unici alleati nella lotta contro la malattia. Fra gli approcci di medicina complementare che aiutano ad affrontare nel modo migliore le cure è inclusa anche la musicoterapia. I suoi benefici sono stati confermati da Joan Haase, ricercatrice dell’Università dell’Indiana, la quale, insieme alla musicoterapeuta Sheri Robb, ha analizzato gli effetti positivi di un programma sulla resilienza dei pazienti oncologici, cioè sulla loro capacità di affrontare la malattia e uscirne addirittura rafforzati.
I pazienti coinvolti – adolescenti e giovani di età compresa fra gli 11 e i 24 anni – sono stati seguiti da un musicoterapeuta nella scrittura del testo di una canzone e la realizzazione del relativo video musicale. Parte integrante è stato il coinvolgimento dei familiari e degli amici dei ragazzi. Ne è emerso che, anche se non aiuta a prevenire o curare il cancro, la musica aiuta a migliorare il modo in cui viene affrontato dai giovani agendo sulla spiritualità e migliorando i rapporti con familiari, amici e personale sanitario.
«Questi fattori protettivi influenzano il modo in cui gli adolescenti e i giovani affrontano la malattia, acquisiscono speranze e trovano un significato nel mezzo del loro viaggio nel cancro», dichiara Haase. «I giovani e gli adolescenti che sono resilienti hanno la capacità di andare oltre la loro malattia, ottenendo un senso di padronanza e di sicurezza nel modo in cui hanno affrontato il loro cancro, e dimostrano un desiderio di aiutare gli altri».
Robb spiega che per i giovani «quando tutto il resto è incerto, le canzoni che sono loro familiari assumono un significato particolare e consentono di sentirsi in connessione».
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