La marca è una dimensione fondamentale , un elemento strategico nella gestione aziendale di qualunque impresa. La marca, i suoi attributi e la sua personalità sono elementi che indirizzano le persone nella scelta di un prodotto, di qualunque prodotto. La sua rilevanza si fonda essenzialmente su due elementi:
- Il passaggio dalla mera vendita del prodotto alla messa in discussione ["markets are conversations"] del prodotto
- La fondamentale rilevanza degli aspetti di immagine, immateriali, rispetto a quelli materiali, in particolare nell’area B2C
Sono aspetti colpevolmente trascurati dall’industria dell’informazione e non a caso una delle principali problematiche nella spasmodica ricerca di ricavi sta proprio nel fatto che le notizie siano diventate di per se stesse una commodity, sono cioè fungibili poichè indifferenziate indipendentemente dal “produttore” d’informazione, dalla testata.
Già a giugno di quest’anno lo studio “Digital News Report” del Reuters Institute for the Study of Journalism faceva emergere come per una larga fetta della popolazione, italiani in particolare, le notizie fossero unbranded, senza marca distintiva.
Arriva ora la ricerca condotta da GFK per conto di The Pew Research Center’s Journalism Project “The Role of News on Facebook” a confermarlo.
Secondo i risultati emergenti solamente per una minima parte degli statunitensi che fruiscono di informazione, di notizie, attraverso Facebook il marchio della testata è elemento di valore, motivazione che li porta a cliccare per leggere, per approfondire.
Senza brand non c’è valore aggiunto, non c’è speranza di sopravvivenza. Non è necessario rifarsi al marketing 3.o di Kotler per saperlo, sta scritto alla prima pagina del “bigino” di questa disciplina. Fate vobis.