Io sono cresciuta con internet, il mio ricordo più lontano dell'uso del web è quando con mio papà mandai un'e-mail a Pippo (il personaggio della Disney, l'amico di Topolino), anche se purtroppo sto ancora aspettando una sua risposta. Alle elementari i miei insenganti amavano farmi fare le ricerche, mi veniva assegnato un argomento e io dovevo andare a cercare tutto a riguardo, è in quel momento che ho imparato che potevo usare Google per ottenere le risposte alle mie domande, mi fu insegnato che non devo credere a tutto quello che leggo e che dovevo sempre verificare che più di una fonte confermasse quello che leggevo.
La mia generazione è quella dei nativi digitali, siamo quelli che dovrebbero fare un uso prevalente del web per informarsi. In realtà però, sul podio dei stiti internet più visitati troviamo YouTube al terzo posto, Google al secondo ed in prima posizione il famoso socialnetwork Facebook. Nessun sito d'informazione, la cosa interessante è che i siti d'informazione non entrano nemmeno nella top 10.
Molti possono però sostenere che siccome Google si trova in seconda posizione, probabilmente le informazioni vengono cercate tramite questo motore di ricerca. A livello mondiale ha dominato le ricerche Whitney Houston, comprensibile dato il suo talento e la sua inaspettata scomparsa. Subito dopo questa donna che ha segnato la storia della musica troviamo "Gangnam Style", uno dei video più visti su YouTube, vedere che non ha raggiunto la prima posizione ammettto che è stato rassicurante. Sul gradino più basso del podio troviamo invece l'uragano Sandy, che ha segnato le vite di molte persone negli Stati Uniti. Questi dati dimostrano che le nostre ricerche vengono in qualche modo influenzate dalla nostra parte emotiva, siamo dispiaciuti per la morte di una grande artista, vogliamo ridere per qualche minuto per distrarci e siamo preoccupati per gli effetti delle calamità naturali.
In Italia, i siti più visitati sono gli stessi che ho annunciato in precedenza, ma le ricerche più frequenti sono ovviamente differenti. "Terremoto" è stata la parola più cercata su Google Italia, seguita da "INGV", ricerche comprensibili date le frequenti scosse che abbiamo avuto, dettate dalla preoccupazione e dalla paura. Al terzo posto invece troviamo Lucio Dalla, anche l'Italia quest'anno è stata segnata dalla scomparsa di un grande artista.
Molto spesso otteniamo le informazioni tramite i socialnetwork, del resto Facebook domina la classifica dei siti più visitati, ma questi siti non ci permettono di leggere la notizia per intero, ci fanno leggere uno "snippet", un ritaglio, di quella notizia. Certo, alla fine troviamo il link che ci porta all'articolo vero e proprio, ma gran parte degli internauti è pigro e non ha voglia di premere il link e passare su un'altro sito e leggere un articolo. Gli utenti di Twitter sono più predisposti per questo genere di cose, in quanto sanno che 140 caratteri a volte sono troppo pochi e cliccano più volentieri i link inseriti nei tweet.
L'informazione in pillole, oltre ad avere il problema che non è completa, ha un altro grosso deficit: non risulta sempre di facile comprensione. Ragioniamoci insieme: spesso gli articoli vengono scritti da persone esperte in un determinato settore che danno per scontata una conoscenza, almeno basilare, dell'argomento trattato. Questo significa che spesso siamo esposti ad informazioni che non siamo in grado di capire al 100%, questo ci porta a fare dei ragionamenti errati e delle considerazioni sbagliate perché non siamo in grado di capire a pieno ciò che ci viene comunicato. Questo effetto si amplifica quando leggiamo soltanto (o prevalentemente) le notizie tramite i socialnetwork perché sarebbe come dire che di un giornale leggiamo solo i titoli.
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