le notti dopo gli esami

Creato il 21 giugno 2012 da Davideciaccia @FailCaffe

mi farà bene ricordare cosa è rimasto di quell’esame che qualche anno fa abbiamo dovuto sostenere anche noi? assolutamente no! i giorni che hanno preceduto le prove sono ancora qui fra i ricordi esclusivamente a causa dello sforzo sconosciuto nello studiare in pieno clima estivo, giorni trascorsi in mutande davanti a diagrammi che sintetizzavano schemi riassuntivi. per il resto le mie memorie cercano di nuotare con un maleducato stile cagnolino attraverso un quasi amniotico vuoto liquido che circonda quelle afose settimane d’attesa.

tutto quello che la mia aspirazione desiderava ma che non riusciva a trovare fra le mura e i bastioni l’avevo impachettato, spedito verso un luogo di cui ancora non conoscevo che il nome, dove ero sicuro che la gente in qualsiasi stagione riempisse i tavolini del quartiere storico per conoscersi e mettere in piedi qualcosa; concerti, mostre e festival avrebbero scandito le settimane, un più da scoprire, un nuovo posto da vedere, un bel tipo da conoscere avrebbe allontanato la noia. ho aspettato quel libretto con su stampato il logo storico del Politecnico, lo stesso che appena in mano ti riempie di orgoglio, sei ancora una volta uno studente ma in una nuova città, più grande di quel posto dove hai cominciato a comprare i dischi; libero da mammà e papà, sicuro di conquistare il mondo. forse per questo hanno suggerito fra le tracce di italiano di commentare chi sostiene che quelle dei 20 è la più bella fra le età? un assaggio per i maturandi che ancora non sono proprio coscienti di quello con cui avranno a che fare!

ogni capitolo della vita si chiude con un bel punto, la carta di fronte è bianca, ma spesso ho il desiderio di tornare a leggere delle pagine già sfogliate. la routine torna a bussare dopo un paio di anni, assieme alla voglia di cambiare aria e andare di nuovo via. magari è stato quello il momento in cui ho intuito per la prima volta non esserci un paese più tranquillo e sicuro di quello dove assieme ai tuoi amici di infanzia torni per un po’ di tempo a non contare più i giorni e ad essere il solito provinciale.


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