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Le novità editoriali di dicembre 2014 della casa editrice Rupe Mutevole Edizioni

Creato il 29 gennaio 2015 da Alessiamocci

Il bene di un libro sta nell’essere letto. Un libro è fatto di segni che parlano di altri segni, i quali a loro volta parlano delle cose. Senza un occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti, e quindi è muto. Questa biblioteca è nata forse per salvare i libri che contiene, ma ora vive per seppellirli. Per questo è diventata fomite di empietà.” – Umberto Eco

Carissimi lettori, sappiamo di essere un po’ in ritardo per le comunicazioni delle pubblicazioni di dicembre della casa editrice Rupe Mutevole Edizioni, ma abbiamo ritenuto necessario farvi conoscere tutti i libri usciti nel mese natalizio e vi aspettiamo anche domani, con le novità del mese di gennaio 2015.

La casa editrice Rupe Mutevole Edizioni è stata fondata nel 2004, e da allora ha avuto modo di espandersi nel settore tematico e geografico. Sono venti le collane editoriali della casa editrice, venti sono dunque le braccia che accolgono la diversità per condurre oltre i confini territoriali e mentali.

La denominazione delle collane è in linea con la politica della casa editrice, troviamo infatti: “Letteratura di Confine”, “Trasfigurazioni”, “Mappe di una nuova èra”, “Saggi”, “Rivelazioni”, “Poesia”, “Fairie”, “Atlantide”, “Oltre il confine”, “Scritti in scena”, “Sopralerighe”, “Heroides”, “Echi dalla storia”, “Visioni”, “Margini liberi”, “Echi da internet”, “Radici”, “Supernal Armony”.

Eccovi le novità editoriali del mese di dicembre 2014:

 “Al limite del buio” di Aldo Boraschi

Una tiepida notte di maggio un insospettabile pensionato viene accoltellato vicino alla antica porta della cittadina di Lavagna.

Giovanni Battista Bernabò, la vittima, ha un passato che non offre nessun indizio agli inquirenti che indagano sul caso.

Solo due farfugliate parole, consegnate da Bernabò ad un Carabiniere prima di morire, permettono a Fabio Riccò, giornalista di una piccola emittente televisiva di Caperana, di svelare un mistero che risale ad un secolo prima.

Un noir che lega – drammaticamente – uomini e donne, passato e presente, bene e male. La mano assassina si nasconde lì, dove è difficile trovarla. Proprio lì, al limite del buio…

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“Autobiografia di un artista” di Mauro Salvi

C’è chi fa l’artista e chi è un artista.

Dopo aver letto “Il buon vino si vede dal tappo” di Mauro Salvi, da uomo pieno di dubbi e infinite incertezze, ora una certezza ce l’ho: Mauro è un artista a tutto tondo.

La sua autobiografia è un mondo. Dove il ricordo si fonde con l’infinito. Dove tutto si muove sui fogli di carta con frenetico realismo sognante e che fa sognare.

Uno scrittore con un piede per terra e l’altro che prende a calci le nuvole. E le prende a calci con dolcezza. Da uomo che sa guardare se stesso senza bisogno di uno specchio.

Questo libro è un viaggio che passa con disinvoltura da un tuareg, al letto della nonna che sa di lavanda e naftalina. Dalla campagna al mare.

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 “Dalidà” di Aldo Boraschi

Una morte sospetta su un treno è un classico della letteratura gialla.

Certo, il fascino dell’Orient Express è diverso da quello che sprigiona un treno locale della tratta La Spezia-Genova. Dalidà parte da lì, da un convoglio ferroviario fermo in una delle tante stazioni e stazioncine disseminate in quel tratto di Liguria.

Muore un giudice e gli inquirenti puntano il dito verso un caffettiere anarchico – quasi un classico, anche questo. Ancora una volta il giornalista di una piccola emittente privata, Fabio Riccò, corre a ritroso nel tempo alla ricerca del vero colpevole.

Per svelare il mistero occorre riandare con la memoria in un albergo di Chiavari, alla fine degli anni Sessanta. Riccò riesce a fare questo rewind e accompagna il lettore verso la più semplice delle soluzioni.

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“Essenza” di Mary Potenza

La poesia di Mary Potenza è il profondo, ininterrotto rapporto dell’autrice con la propria idealità e al tempo stesso la trasposizione concettuale di una piena e poliedrica capacità espressiva.

Un modo di essere in termini esistenziali, sempre in continuo e graduale mutamento.

La poetessa tende a porre in evidenza, senza abbandonarsi mai a forzature formali, la fedeltà ad un proprio mondo interiore: il nucleo dell’essenza, che le consente di filtrare il circostante al di là della monotonia e dell’angustia della quotidianità.

La silloge: “Essenza” è una raccolta di testi in cui si alternano passioni, sensazioni, sentimenti, tenerezze e riflessioni dell’anima.

Il tutto vissuto in visione essenzialmente introspettiva e teso a ricercare, nel profondo, il significato dell’essenza.

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“Il segreto delle labbra” di Matteo Rolleri

Le nostre paure, i nostri desideri, i nostri sogni, il terrore dell’abbandono…

Tutte queste piccole cose sembrano destinate a non collimare tra loro, singolarmente.

Se le prendiamo una a una, difficilmente riusciremo a scorgere l’immagine che stanno disegnando. Ma se le guardiamo con uno sguardo umile, senza pretendere nulla, vedremo la nostra vita…

Di solito, quando s’introduce un libro di poesie (o silloge, se preferite) si mettono frasette di una riga seguite da uno stralcio di una poesia. Una scelta semplice ed efficace, però non sarà la strada che percorrerò.

Voglio che la vostra mente immagini le parole, non voglio creare collegamenti inutili tra ciò che dico e ciò che sarà detto dopo. Immaginate i sentimenti che amate (o dei quali avete paura) e magicamente questo libro inizierà a entrare in voi, bussando lievemente alla porta e chiedendo permesso, prima di pulirsi le scarpe impolverate dal lungo cammino.

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“Lo stomaco delle farfalle” di Davide Lisi

“Della luce a tratti, quasi avesse il morbo di Parkinson, trapela viscida dalle sbarre che separano la civiltà da tutto quello che di civile si può immaginare.

Incontro mostri dalle fattezze fatate e uomini che si distruggono appena possono così da ricomporsi ogni volta secondo puro istinto.

Ancora fradicio, intravedo gli amori ormai evaporati in una coltre di fumo e nebulose moribonde, mi guardano affabili e affamati, non cerco neanche di schivarli, mi arrampico sui loro occhi rossi e per la prima volta in vita mia scopro l’invidia di dio verso di noi.

La sua onniscienza nulla può contro il piacere di un ritorno, di una partenza, un vigoroso addio linciato dal buon senso che appartiene solo all’amore.

Amore. Ecco, alla fine si torna sempre a casa.”

Collana editoriale “Trasfigurazioni” in collaborazione con Oubliette Magazine.

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“I sentieri dell’anima” di Pietro Pani

Nelle pagine che compongono il volume, Pietro Pani ci guida quasi per mano tra i suoi ricordi, come nella poesia Sarai un attimo eterno (mamma) 8 maggio 2014.

Là dove il tempo sembra essere sospeso per celebrare la memoria e l’affetto della persona che l’ha messo al mondo: la mamma, che qui è dolcemente avvolta dal profumo della rosa che il figlio le porge fra i suoi capelli.

La mamma, che è la protagonista indiscussa di questo brano, e che non lo abbandonerà mai, poiché vivrà sempre nei ricordi del poeta: «sarai lì, tra un’estate e un inverno, mamma, sarai quell’attimo che diventa eterno».

La struttura del libro è particolare e originale, giacché il filo conduttore che unisce le varie poesie è la memoria dell’autore, il quale narra in prima persona le sue emozioni.

Collana editoriale “Trasfigurazioni” in collaborazione con Oubliette Magazine.

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“Quasi come un poeta” di Mario Prontera

Quasi come un Poeta è un bellissimo percorso sentimentale, senza mai essere banale.

Il nostro Anonimo Capuano racconta la famiglia, la sua terra, le donne in generale ma è affascinato da una donna “speciale”, lo comprenderete nel leggerlo, una compagna a cui pone sempre un quesito: “quando sarà”?

Vi troverete con lui a toccare le stelle, passeggiare lungo tratturi, ad osservare il mare, c’è sempre il ricordo di qualche sfumatura…

Dalla prefazione di Fioralba Focardi

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“Riflessi di luce” di Antonella Massa

Intense le parole della poetessa, parole che portano rispetto all’amore e ne comprendono il valore, la forza, l’indissolubilità.

Poesie d’abbracci, di sogni e sospiri in un lirismo suggestivo che conquista e che incanta, un’altalena di passione e di battiti del cuore; versi che innalzano al cielo sensazioni d’incanti e Riflessi di luce anche dove il buio della notte impera.

Emily Dickinson scrisse:

Che l’amore è tutto, ed è tutto ciò che sappiamo dell’amore”: questo Antonella Massa lo ha compreso e con eleganza di idiomi lo sussurra in questo libro.

Dall’introduzione di Marzia Carocci

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“Sotto falso nome” di Andrea Magno

Andrea Magno avvolge le sue poesie in un luogo a metà tra le fumerie d’oppio e le ombre cinesi.

“Sotto falso nome”. Già il titolo intriga e chiede la complicità al mistero che le maschere pirandelliane non possono, o non vogliono, svelare. “… Non voglio possederti, perché se ti possedessi potrei perderti.” (“Il non possesso dell’altro”) in questo verso però il poeta getta a modo suo la maschera.

C’è tanto tormento in questo parola per parola.

L’eterna lotta tra come lo chiamava Bevilacqua “questa specie di amore” e le regole che non esistono però ci sono. Già ci sono. Ma dove? Chi le ha dettate? Un poeta sregola le regole. Non ne possiede. Infatti Andrea non ne possiede.

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“The Bird Call” di Francesca Candida

“Sono quella che ero/con quattro versi in croce/a scrivere d’amore/ma non ho più la voce.” Sono i versi di “Autobiografia”, una delle poesie di questa nuova raccolta di Francesca Candida, alla quale l’autrice affida il racconto di sé ma anche della sua scrittura. Asciutti, quasi scarnificati: eppure da “quattro versi in croce” emerge limpido un profilo umano e poetico pieno di intensità. Del resto, come sa chi ha assiduità con la poesia di Francesca Candida (che è alla sua quinta pubblicazione con questo editore) la brevitas è una delle caratteristiche che contraddistinguono i suoi versi, ma sarebbe un errore considerarla una mera scelta stilistica. Essa ha ragioni più profonde. Etiche, prim’ancora che estetiche. In qualche modo l’autrice avverte come un imperativo morale quello che Calvino definiva “il giusto uso del linguaggio” vale a dire quell’approccio alle cose col rispetto di ciò che le cose comunicano anche senza parole. Nulla deve essere travisato per l’autrice, l’idea o l’emozione devono essere espresse con purezza cristallina, nitore perfetto. E il superfluo potrebbe venare di falso quella limpidezza. Il suo è “lo sguardo vergine sulla realtà” che piaceva a Sanguineti, una realtà che però non ha più idillio. Chi si accinge a leggere questo libro, si accorgerà come la parola e i suoi significati siano una bottiglia affidata al mare.

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“Versi dal silenzio” di Carmelo Salvaggio

La poesia è, poesia…

È universale, è amore, è dramma, è un prato verde o un giardino con fiori di tutti i colori.

Una notte buia o un mezzogiorno di sole, un amore dimenticato o un amore che desideriamo da morire… Sono parole dettate da una penna mossa da una mano, manovrata a sua volta da una mente che vive grazie a un cuore che pulsa frenetico.

Queste parole potranno essere semplici e dirette, magari sussurrate o abbellite dall’arte del poeta che le scrive.

Questo libro ha una particolarità: utilizza parole meravigliose eppure riesce a farsi comprendere come se stesse parlando il più semplice degli uomini.

Riuscire a elevarsi e al tempo stesso apparire come una persona comune non è davvero da tutti…

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Per pubblicare con Rupe Mutevole Edizioni invia un’e-mail ([email protected]) alla redazione inviando il tuo inedito, se vuoi pubblicare nella collana “Trasfigurazioni“ con la collaborazione di Oubliette Magazine invia ad: [email protected]

Written by Alessia Mocci

Addetta stampa ([email protected])

Info

Sito Rupe Mutevole Edizioni

Facebook Rupe Mutevole Edizioni


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