La batteria è sicuramente uno degli elementi più importanti e delicati per quanto concerne la gestione di uno smartphone: ci sono degli accorgimenti che dobbiamo tenere per non rovinarla e fin troppo spesso la sua scarsa autonomia ci fa arrabbiare non poco. In alcuni casi ci troviamo di fronte a device che non arrivano alle 20 ore di utilizzo per cui si ricorre a soluzioni estreme come powerbank o cavetteria varia. Ma la tecnologia realizzativa per le batterie per smartphone sta compiendo passi da gigante tanto che a breve potremmo cominciare a vedere messe in pratica le seguenti idee progettistiche che coinvolgono anche il mondo della app.
Sappiamo che le batterie per smartphone sui sistemi Android sono stressatissime: si stima che oltre il 45% del consumo giornaliero provenga da processi di sistema e utilizzo dello schermo. La startup Mobile Enerlytic in collaborazione con Intel e la Purdue University dell'Indiana, ha realizzato Hush, un'app che compie attività di monitoraggio e controllo delle operazioni che comportano eccessivo spreco di energia. Dai primi test, Hush è riuscita a far risparmiare il 16% delle risorse.
Un'altro compito gravoso per le batterie per smartphone è gestire i cicli di archiviazione delle memorie NAND Flash che quando esauriscono le proprietà elettromagnetiche costringono il device a un consumo di energia superiore rispetto alla norma. Un team di un università cinese ha trovato un sistema per ottimizzare i database interni risparmiando quasi il 40% dell'energia.
Per quanto riguarda invece le tecniche realizzative per le batterie per smartphone, la soluzione arriva dalla Stanford University dove un gruppo di ricerca nel 2014 ha annunciato di aver ottenuto ottimi risultati dai banchi di prova dei propri laboratori: l'idea è stata quella di creare anodi di litio puro per limitare il decadimento e quindi aumentare l'autonomia.
Queste e molte altre sono le idee e le soluzioni per migliorare l'autonomia delle batterie per smartphone perchè se è vero che uno smartphone moderno ha più tecnologia dello shuttle che portò sulla Luna i pionieri spaziali del 1969 è anche vero che non può essere una tecnologia che abbia una qualità condizionata dall'autonomia della fonte energetica.