E primi giorni anche per altre rivoluzionarie novità.
Partiamo dal recente presidente del Senato, il magistrato antimafia Piero Grasso. Una carriera iniziata a Palermo con Giovanni Falcone. In tasca l’accendino, dono del suo amico. Un amuleto imprescindibile in ogni occasione. Lo costudisce gelosamente anche nel giorno della sua elezione a presidente del Senato. Traguardo provvisorio di un lungo persorso cominciato e ben radicato nella sua Sicilia. Una lunga carriera, l’esordio a Enna, poi nel 1972 come sostituto procuratore a Palermo, città che lascerà solo venti anni dopo per seguire il suo amico Giovanni Falcone a Roma, che gli offrirà l’incarico di consigliere degli affari penali del Ministereo della giustizia. Dopo la strage di Capaci sostituirà proprio Giovanni nella commissione centrale dei programmi di protezione dei collaboratori di giustizia. Nel capoluogo siciliano torna nel ’99 per sostituire il procuratore e per continuare, senza tregua la sua battaglia contro la mafia. Tante le vittorie e le dure prese di posizione, ritenute coerenti anche dai suoi detrattori e
E in mezzo ai nuovi volti maschili spicca quello di Laura Boldrini, presidente della Camera e per lei più che la rotta cambieranno i compagni ma il viaggio, quello no. La nomina di presidente non equivale ad un arrivo, piuttosto ad un proseguo del suo viaggio, quello che lei ha iniziato, subito dopo il diploma, lasciando il suo paesino nelle Marche per volare in Venezuela. Zaino in spalle e tre mesi in una fattoria agricola, poi nuova partenza per attraversare l’America latina fino al Messico e infine New York. Al ritorno in Italia, l’università, la laurea in legge. Lo studio sempre alternato al viaggio che alla fine coinciderà con la sua professione, il suo impegno e la sua vita. Vince un concorso all’Onu e diventa la portavoce dell’alto commissariato per i rifugiati. ” son qui per difendere i diritti degli ultimi in Italia e nel mondo” – così si è presentata alla Camera, un discorso diretto, senza retorica, il suo. Un elenco di punti da non dimenticare, quasi un promemoria del mondo che c’è fuori per i politici presi solo dal palazzo: donne, disoccupati, deteneuti, immmigrati, anziani e imprenditori. Boldrini ha raccontato le difficoltà di tutti, ha indicato le nuove mete e soprattutto il nuovo obiettivo del suo viaggio ” la politica deve tornare ad eessere una speranza, un servizio, una passione. – Stiamo iniziando un viaggio, oggi iniziamo un viaggio”. Laura Boldrini chiude il suo primo discorso da presidente della Camera assicurando che “cerchero’ di portare assieme a ciascuno di voi, con cura e umiltà, la richiesta di cambiamento che alla poltica oggi rivolgono tutti gli italiani, sopratutto – sottolinea – i nostri figli”.
Volti nuovi, ai quali l’Italia affida speranza e azione.