Per ottenere l’assegno per la pensione bisognerà aver compiuto almeno 61 anni e da gennaio l’età minima per entare nel regime pensioninistico passa da 59 a 60 anni per i lavoratori dipendenti a fronte di almeno 36 anni di contributi, sia quelle sulle finestre e quelle previste dalla manovra di luglio. Si devono ora aspettare almeno 12 mesi dal raggiungimento dei requisiti, sia di anzianità che di vecchiaia.
I lavoratori dipendenti conseguiranno il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico di anzianità e vecchiaia dopo un anno dalla data di maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi. Chi quindi li matura a 60 anni potrà ricevere la pensione solo raggiunti i 61. Per i lavoratori autonomi l’età per la pensione di anzianità si alza ancora visto che ai 61 anni come età minima per l’uscita si aggiungono 18 mesi di attesa della finestra mobile (arrivando a 62 e mezzo). Gli uomini che non hanno i requisiti contributivi per l’anzianità e devono aspettare l’età di vecchiaia (65 anni) usciranno quindi a 66 (i dipendenti mentre per gli autonomi ce ne vorranno 66 e mezzo).
La pensione di anzianità per le donne lavoratrici del settore privato che potranno uscire dal lavoro dopo i 60 anni, età già prevista per la pensione di vecchiaia. Per le impiegate nel pubblico che hanno un requisito anagrafico per il 2011 per la vecchiaia di 61 anni (65 dal 2012). Per loro sarà ancora possibile l’uscita anticipata per anzianità con 60 anni di età e 36 di contributi. Qui si applica la finestra mobile e quindi un anno di attesa una volta raggiunti i requisiti anagrafici e contributivi. Sarà comunque possibile avere la pensione di anzianità, indipendentemente dall’età con almeno 40 anni di contributi ma a questi andranno comunque aggiunti i 12 mesi di attesa della finestra mobile (e diventeranno 41).