Credit: NASA
A prima vista le nuvole di Marte potrebbero essere considerate simili a quelle terrestri: le immagini riprese dalle sonde e dai rover (OPPORTUNITY SOL 2847: UNO SGUARDO AL CIELO) al lavoro sul Pianeta Rosso raffigurano vaporosi ciuffi ad alta quota simili ai cirri.
Gli scienziati, conoscendo la composizione atmosferica di Marte, ipotizzano che queste nubi siano costituite per lo più da cristallo di ghiaccio d'acqua e di anidride carbonica ma senza poter condurre una ricerca sul posto, rimane abbastanza difficile ipotizzare a quali condizioni si possono formare.
Così i ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) hanno ricreato le condizioni atmosferiche marziane in una camera alta tre piani di un laboratorio tedesco, regolando opportunamente temperatura ed umidità relativa, cercando di riprodurre le nuvole del Pianeta Rosso sulla Terra.
Il team è riuscito a ricreare le nuvole alle condizioni di temperatura più fredde, tipiche di Marte, scoprendo però che per il processo era necessaria molta più umidità relativa: la camera è stata regolata al 190 per cento, un valore di gran lunga superiore a quello necessario per simulare le nubi dellaTerra.
D'altra parte, un altro studio aveva portato Armin Kleinboehl del NASA Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California, ad affermare:
"Pensiamo a Marte come un mondo freddo e secco con poca acqua ma vi è in realtà più vapore acqueo nell'atmosfera marziana che negli strati superiori dell'atmosfera terrestre".
Il team ha condotto la maggior parte degli esperimenti durante l'estate del 2012 a Karlsruhe, in Germania , presso l'Aerosol Interaction and Dynamics in the Atmosphere (AIDA), un ex reattore nucleare trasformato nella più grande camera a nebbia del mondo.
L'impianto era stato progettato in realtà per similare le condizioni ambientali della Terra ma Dan Cziczo, del MIT e autore dello studio, si è reso conto che con un po' di messa a punto si sarebbe potuto adattare anche a Marte.
Per fare questo, la squadra ha dovuto eliminare tutto l'ossigeno dalla camera e sostituirlo con azoto inerte o anidride carbonica, i componenti più comuni dell'atmosfera marziana.
Hanno quindi ricreato una tempesta di polvere immettendo particelle fini simili a quelle che caratterizzano l'atmosfera del Pianeta Rosso: intorno ad esse, il vapore acqueo riesce ad aderire.
Successivamente il team ha impostato la temperatura, partendo dalle più fredde a cui si formano le nuvole sulla Terra, -81 gradi Fahrenheit (ossia -62.8 gradi Celsius), scendendo progressivamente fino ai -120 gradi Fahrenheit (-84,5 gradi Celsius).
In una settimana sono stati in grado di creare 10 nuvole, ognuna delle quali ci ha impiegato circa 15 minuti per formarsi.
Nei sei mesi successivi sono stati analizzati i dati registrati: i ricercatori si sono resi conto che, man mano che si scendeva di temperatura e quindi ci si avvicinava alle condizioni atmosferiche marziane, erano richiesti livelli di umidità relativa sempre maggiori, affinché il vapore acqueo riuscisse a formare cristalli di ghiacci intorno ai granelli di polvere.
Cziczo sottolinea che è poco chiaro come mai questo accada su Marte e si ripromette quindi di proseguire gli esperimenti nel laboratorio tedesco il prossimo autunno.
La scoperta aiuterà senza dubbio a migliorare i modelli attuali per l'atmosfera marziana e a comprendere il "ciclo dell'acqua" sul Pianeta Rosso.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Journal of Geophysical Research: Planets.
Articolo originale: Making Martian Clouds On Earth: Clouds On Mars Form in Much More Humid Conditions Than Clouds On Earth