Il professore, il cameraman altri due ragazzi che collaborano e la posseduta si rinchiudono in una villa nel bel mezzo della campagna inglese per portare avanti l'esperimento dotati di tutte le attrezzature di ripresa necessarie.
I risultati , però, saranno ben diversi dalle aspettative.
Le origini del male ( traduzione italiota di The Quiet Ones) è ispirato liberamente al famoso Philip Experiment, condotto in quel di Toronto nel 1972 in cui i ricercatori avevano creato un personaggio fittizio da cui "ricavare " un fantasma per dimostrare che in realtà tutte le entità presunte sovrannaturali ed ectoplasmatiche fossero solo creazioni della mente umana.
Certo, se uno si doveva soffermare solo al titolo e alla locandina , non avrebbe guardato il film perchè sembra tutto così banale e fatto al risparmio che si sospetta di trovarsi di fronte all'ennesimo mockumentary o found footage partorito dalla mente bacata di Oren Peli o dei suoi sodali.
E invece no.
Il famigerato israeliano non c'entra nulla, non è un mockumentary anche se abbondano in alcuni punti riprese fintoamatoriali con camera a spalla, anzi a dirla tutta Le origini del male non è neanche totalmente americano , ma è una coproduzione con la Gran Bretagna ed è un prodotto della mitica factory Hammer.
Già solo per questo non gli si può voler male, ma a dir la verità non gli si può volere neanche troppo bene.
Ha un' aria familiare, di casa Hammer, naturalmente rivista e modernizzata.
Anche la storia promette tanto in quanto a spaventi ma ahimè ben poco in quanto a originalità e tutto questo è confermato dallo svolgimento del film.
Abbiamo la classica escalation di spaventi, un continuo gioco al rialzo in cui lo step successivo è sempre più ansiogeno del precedente ma sembra tutto aridamente preordinato.
Si procede per accumulo e non c'è una reale progressione orrorifica nonostante si cerchi di stimolare le terminazioni nervose dello spettatore in maniera man mano più "energica " col passare dei minuti.
Sa di tutto di già visto, ci troviamo di fronte a una specie di Poltergeist meets L'esorcista in cui il demone si manifesta in forme sempre meno ambigue.
Ma, francamente , è poca roba, la solita fuffa, confezionata bene, con attori che assolvono decentemente il loro compito e non le solite braccia robuste sottratte all'agricoltura, con un regia che si muove decentemente nei confini del genere e con un nome glorioso , la Hammer films , che la supporta, che suscita benevolenza e che le dona un look diverso dal solito.
Però è sempre la solita fuffa.
Non il peggio visto in questa estate da schifo però è un po' pochino per far accorrere in massa gli spettatori fiaccati dalla spietata canicola estiva....
( VOTO : 5 / 10 )