La chiesa per porre fine a questa pratica pagana istituì la festa in onore di San Valentino da Terni. La leggenda narra che Valentino fu convocato dall’imperatore Claudio II che tentò di convertirlo al paganesimo, egli però rifiutò rimanendo fedele al suo credo, così l’imperatore lo condannò a morte. Mentre era prigioniero, in attesa dell’esecuzione, Valentino si innamorò della figlia del guardiano della cella. La ragazza purtroppo era cieca. Si narra che il vescovo, grazie alla sua incrollabile fede, riuscì a donargli nuovamente la vista, compiendo un miracolo. Il giorno dell’esecuzione le recapitò un biglietto d’addio che terminava con la frase: “dal vostro Valentino”.
La pratica moderna di celebrazione di questa festività si basa sulla scambio di messaggi (Valentine) e regali tra gli innamorati, questa usanza risale probabilmente all’alto medioevo, riconducibile al periodo nel quale ha preso forma l’amor cortese. La prima “valentina” di cui si ha traccia è del XV secolo e fu scritta da Carlo d’Orléans. Prigioniero nella Torre di Londra scrisse a sua moglie dicendogli: “Je suis desja d’amour tanné, ma tres doulce Valentinée….” (Sono già malato d’amore, mia dolcissima Valentina).
Dopo questo breve approfondimento sulle origini di questa festa che oggi ha un impatto incredibile in tutto il mondo (soprattutto commercialmente parlando), auguro a tutti gli innamorati un buon San Valentino!