Si può anche apprezzare l’assoluta sensualità di un corpo femminile, senza cercare altri motivi particolari per esprimere tale ammirazione? Senza cioè appligliarsi a meriti umani, artistici o caratteriali? (Che probabilmente ci sono pure, ma su cui non sempre abbiamo dati tali da poterci esprimere.)
La risposta ovviamente è sì.
Jennipher Rodriguez è una di quelle donne che, se fossi un pittore, un fotografo di glamour, uno scrittore di romanzi erotici, sceglierei come modella, o come musa. Perché esprime femminilità pura, qualità pura, fascino e – appunto – erotismo. Senza però risultare volgare, come accade invece per molte altre modelle dalla fisicità prepotente. E poi è latina, e le latine, se ti prendono nel giorno giusto, ti vanno alla testa.
Guardandola, senza conoscerla come persona, bensì solo attraverso la sua immagine, Jennipher Rodriguez mi fa venire in mente una citazione* di William Makepeace Thackeray**, che mi è rimasta impressa per anni:
Essere bella è abbastanza. Se una donna sa far bene questo, chi le domanderà di più?
Venezuelana di Caracas, classe 1978, Jennipher Rodriguez è nota per aver partecipato a diversi programmi trasmessi in Italia, in Spagna, in Svizzera, e anche nel suo paese natale. Da noi è apparsa anche su diverse riviste maschili, non per ultimo Playboy. Al suo attivo ha anche un gran bel calendario, stampato qualche anno fa, quando ancora nel nostro paese non era penetrato questo ipocrita pudore da riservare al popolino; pudore posticcio che oramai permea qualunque cosa. Per fortuna la mia ospite di oggi ha iniziato la sua carriera da modella in giorni più semplici, meno repressi. Per fortuna sua e nostra, si capisce.
Ora Jennipher sta studiando da attrice, qui in Italia, dopo aver già recitato in film e fiction in lingua spagnola. Potete seguirla su Twitter.
Ora qualche sua foto, questa volta senza risparmiarvi alcune tra le più glam.
* Citazione che mi piace, ma con cui non concordo affatto.
** William Makepeace Thackeray fu un noto scrittore satirico inglese. Autore, tra le altre cose, de La Fiera delle Vanità e de Le Memorie di Barry Lyndon. A lui si deve, tra l’altro, la nascita del termine “snob”, derivato da un suo libro, The Book of Snobs. Visto che oggi parliamo di fascino femminile, tutto sembra infine tornare.