Le pagelle della campagna elettorale

Creato il 05 febbraio 2013 da Marcopress @gabbianone

Berlusconi. I milanisti lo ricordano spesso: «E poi Dio disse a Rivera: Gianni, insegnagli il calcio». A lui hanno detto: «Silvio, incantali». Li sta incantando ancora. Ha fatto un anno di preparazione, Milan Lab è una garanzia, è in formissima. Dialettica dell’immaginario elevata al cubo. Alfano ridotto a sagoma per l’allenamento sulle punizioni. Vaccate inverosimili una dopo l’altra, canditi nel panettone. Ricorda il miglior Gullit, ha pure la parrucca. Fuoriclasse. (Voto: 9).

Bersani. Catenaccio che nemmeno Rocco. Era avanti 3-0 e si è adagiato. Al terzo gol, improvvido, si è pure permesso di piazzare all’ala sinistra Gascoigne. Adesso che sta sul 3-2 toglie una punta e mette un terzinaccio. Gazza si rifiuta di uscire, mela marcia. Non passa più la metacampo, marcature ad personam. Ci fosse stato Renzi (Sacchi), sarebbe finita 5-0, come quella volta col Real. Invece rischia di beccare il pareggio e di andare ai supplementari. Preoccupato. (Voto: 6).

Giannino. Talento, ma non sfonda. Piace al pubblico della tribuna, la curva non lo ama. A tratti sembra Baggio, ma rischia di non andare oltre Morfeo. Troppo solista, forse. Passa poco la palla. Ma il problema è anche a chi passarla? Mancano i gregari, non può pensare di scartare i birilli ed entrare in porta con la palla. Non è Garrincha, al secondo dribbling lo azzoppano. Serve un miracolo. Come alla Danimarca campione d’Europa nel 1992. Non accadrà. Promessa mancata. (voto: 5,5).

Grillo. Neopromossa. Sembra il Foggia di Zeman ma non ha un Signori, forse nemmeno un Rambaudi. Di certo fa spettacolo. Può vincere 4-3 e perdere 2-8. Il presidente è Zamparini style: compra, vende, allena, gioca. Lo scudetto è impossibile ma può andare in Europa League. Dopo di che, se non si rinforza, rischia di fare la fine della Triestina. Casinista (Voto: 6,5, ma 4 in condotta).

Ingroia. Nella storia del calcio ci sono i fratelli van de Kerkhof e i fratelli Filippini. Anche Ingroia ha un fratello, Crozza. Uno è bravo, l’altro molto meno (basta guardarli un attimo e lo capisci subito). La coppia è anche bella a vedersi, ma chi segna? Siamo più o meno al Brescia: un anno in A, un anno in B. Fratelli Filippini (voto: 4,5).

Monti. Metronomo di centrocampo, Pirlo appena davanti la difesa, ma gli hanno chiesto di fare il centravanti. Un fallimento. Non tiene una palla, la squadra non riesce a respirare. Sembra Pacione in quell’agghiacciante partita col Barça: in novanta minuti mette in pericolo una carriera. Se non dialoga, è finito. Pesce fuor d’acqua. (Voto: 4).



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