Grazie, grazie a tutti, a quelli che hanno commentato, e a quelli che hanno scritto sulla mail del blog. Passato qualche giorno, per lo più trascorso sulle prime pagine dei giornali, vi scrivo dal solito avamposto di piccola città.
Anzitutto, rassicuro i più. Il luogo é perfettamente salubre, ad oggi. Credo anzi sia una delle città più bonificate d’Italia. In quel posto ce lo siamo preso anni fa, quando non sapevamo. Oggi uno può scegliere di andarsene per mille ragioni, ma non per l’amianto. Altrimenti, avremmo già levato le tende, se non per noi, per i nostri figli.
Molte, però, son le cose che in questi giorni non sono state dette. E mi conoscete abbastanza da sapere che la sincerità m’appartiene, sempre. Posso dire cose sbagliate, ma mai per calcolo.
Ecco, a parte che insomma, qui non sarà Disneyland, ma manco Chernobyl, mi pare che si stia colpevolmente trascurando un fatto.
Noi poniamo l’accento sulla questione perché con lo stronzo abbiamo una partita aperta che, spero, prima o poi chiuderemo (non foss’altro che con la forza del pensiero). Ma voi, tutti voi, dovreste stare in guardia.
Quella merda la fabbricavano qua, ma la usavano ovunque. Idraulica ed edilizia soprattutto.
Se vivete in una casa costruita tra il 1950 e la fine degli anni ’70, controllate che non ci sia Eternit. Se la casa è vostra fate verificare sottotetti e guaine dall’ARPA, se la casa non è vostra chiamate il padrone di casa. Se non avete risposte soddisfacenti, cambiatela, quella casa.
Se un muratore, il padrone di casa, vostro cugino che fa il meccanico ma se ne intende, vi dice che le lastre di Eternit sono in ottimo stato e quindi non rappresentano un problema, chiamate l’ARPA, una lastra in buono stato probabilmente non è rischiosa, ma va vista da un esperto, non da un sedicente tale.
Una lastra deteriorata È un fattore di rischio. A tutti gli effetti.
Se arrivano a rimuovere, gli operai devono essere vestiti come degli operatori sanitari a contatto con l’Ebola. Se non lo sono, di nuovo, chiamate l’ARPA. Per loro, e per voi. Lo rimuoveranno male, disperdendo così un casino di fibre. Per la cronaca le lastre PRIMA di essere rimosse devono essere fissate con un prodotto apposito per il solito blu, talora rosso. Serve a non disperdere le fibre nell’ambiente. Senza è pericoloso. Per loro, e per voi.
Non fatevi inculare. La fabbrica aprí i battenti ad inizio ’900. Non è che si sia cominciato a morire da metà degli anni ’90. Diciamo più onestamente che da un certo momento in poi i tumori del polmone hanno cominciato ad essere esaminati diversamente. Ed è emerso che una percentuale di essi era un mesotelioma pleurico. Attualmente abbiamo una media di mesoteliomi superiore (ampiamente) alla casistica nazionale. E un’incidenza di tumori polmonari inferiore alla stessa casistica. Temo non sia casuale. Per esperienza assicuro che è difficoltoso all’istologico differenziare un mesotelioma da un adenocarcinoma del polmone. A volte son necessarie più prove. E un fondato sospetto, tipo provenire da piccola città.
Sono dettagli importanti per qualunque patologia, perché le strategie terapeutiche sono totalmente differenti. E il sospetto che nel resto del Paese vi sia una certa percentuale di diagnosi errate è forte, considerando che radiologicamente non c’è modo di distinguere un tumore primario della pleura da un carcinoma polmonare che abbia intaccato la pleura. E, soprattutto se c’è versamento pleurico, pretendere, sempre, la verifica su una porzione di tessuto, mai sul liquido che, spesso non contiene cellule tumorali, con la bella prospettiva di andare a casa con la prescrizione di un antibiotico per una pleurite.
ma soprattutto, vigilate, vigilate sulla salubrità di case, scuole, carrozze ferroviarie, e se non vi cagano, fate casino. Che noi, purtroppo lo sappiamo, ma a voi non lo dice mai nessuno.