Fidenza, Ridotto del Magnani. Nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, al consueto incontro pubblico di fine mese del Sindaco e degli Assessori con la cittadinanza, questa volta si è parlato del nuovo Piano Strutturale Comunale.
Affidato il 25 gennaio scorso dal Sindaco di Fidenza l'incarico al team di professionisti (Prof. Arch. Francesco Karrer, l’Ing. Gian Luigi Capra, l’Arch. Alessandro Tassi Carboni e il Prof. Ing. Michele Zazzi), ora è arrivato il tempo propedeutico alla definizione del programma operativo del Psc.
Con questa normativa la Regione ha attribuito ai Comuni dell'Emilia Romagna la responsabilità di definire una pianificazione territoriale e urbanistica
Come di norma, anche il Psc fidentino si nutre in partenza di rilevazioni statistiche del fabbisogno (case, servizi, attività) sulle quali di solito si eseguano proiezioni.
Non bastano; Karrer su questo è stato esplicito: occorre coinvolgere la città, concordare lo stato di fatto, condividerne la partenza, nel dialogo e nella consapevolezza di una Fidenza che verrà, ad esempio Fidenza al centro della nuova Provincia (Parma e Piacenza).
L’urbanistica si è spesso autodefinita, immotivatamente, come disciplina scientifica, come la matematica, capace di costruire modelli astratti perfetti, ma non in grado di tenere nella debita considerazione né i limiti umani né le enormi capacità non razionali di auto-organizzazione delle società in quanto semplicemente incomprensibili.
Insomma, il gruppo di lavoro guidato dal Prof. Karrer, prende atto che se nessuno di noi è in grado di pianificare nei tempi lunghi la propria vita, sempre imprevedibile e tutt’altro che perfetta, tantomeno la si potrà credibilmente pianificare per i prossimi dieci o venti anni per tutta la popolazione di una città di 26.000 abitanti . Dunque, un Psc senza presunzioni, se non quella di un limes all'espansione a difesa del territorio agricolo esistente.
Dunque, chi si aspetta dal gruppo di lavoro guidato dal prof. Karrer un bel progetto di città definita, pianificata e disegnata, sbaglia
Quello che s'immagina è un progetto soprattutto culturale che riesca a coinvolgere i cittadini a cominciare da subito, sia attraverso la rete (il sito lo trovi cliccando qui) che con incontri sull'urbanistica (luogo fisico l'Urban Center) per mettere in grado il cittadino, in forma singola o associata, di promuovere, discutere, valutare:
:: lo sviluppo economico, sociale e culturale della popolazione;
:: il miglioramento della qualità della vita;
:: l’uso consapevole e appropriato delle risorse non rinnovabili.
La sfida sarà quella di una crescita di qualità - il bello - all'interno del perimetro urbano con un occhio particolare verso i servizi alla persona e alla sicurezza dei cittadini tutti.
... A presto prof. Karrer: se sono rose fioriranno.
In coda, si è discusso della nuova viabilità in via Piave... e via Piave mormorò.
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