Magazine Società

Le parole di Anna / Reading da "La moglie del sole" di Anna Piatti (EMI-Bologna)

Creato il 28 ottobre 2011 da Marianna06

"Piantare il cotone non è facile! E' facile dirlo, ma farlo...Mi trovo nella savana, con piante, erbe alte ed ettari ed ettari di terra incolta.Guardo il lavoro da fare (Anna è animatrice rurale di alcuni villaggi a Ngaoundaye, in Centrafrica....) e mi sento un po' scoraggiata : sradicare le piante, togliere tutti i cespugli, vangare, arare...e con quali arnesi! Incomincio  a camminare in alcuni ettari tracciati; come me ci sono ragazze con una zappetta in mano, niente seghe o accette ! Le ragazze mi guardano senza parlare, aspettano un mio cenno per cominciare l'operazione.Ci guardiamo in silenzio, poi scoppiamo in una bella risata che dà inizio al nostro lavoro :disboscare, togliere i ceppi, zappare, togliere la gramigna; io che avevo lavorato nei campi,ricordavo mio padre quando sradicava le piante di gelso nelle piane. In una mattinata puliamo cinque metri quadrati, immaginate!".

"Stando insieme, in questo modo, nasce il dialogo, fatto non di parole ma dal cuore che trascende. Ma le fanciulle spesso si siedono e cantano. Siediti un po' con noi , Anna - esse dicono. Abbiamo fame e sete.Non posso dire di no a quelle facce simpatiche; il casco di banane sparisce in pochi minuti.Un giorno mi avvio verso l'albero che tiene in ombra la damigiana dell'acqua.La trovo vuota. Chiedo: - Chi ha bevuto la mia acqua? Una ragazzina ,vestita di foglie, con allegria dice : - Quest'acqua viene dall'Italia?  Resto sbalordita, respiro profondamente e balbettando mi difendo :-Il pozzo l'hanno fatto i padri missionari. Mi rendo conto che l'allieva ha superato la maestra".

"Questo lavoro va avanti per tre mesi ma che gioia alla fine vedere tutto il terreno pulito".

"Si semina il cotone a mano come da noi ,una volta, si piantava il granoturco.Piove,il cotone nasce ed io sono curiosa di vedere come crescerà,perché non l'ho mai visto.Bisogna zapparlo due volte per togliere la gramigna. Il cotone cresce e comincia a dare il fiore : una meraviglia! Lo spettacolo del fiore che diventa cotone dà gioia. E' l'ora della raccolta; ci organizziamo con dei cesti e questo mi fa ricordare le balle di cotone che arrivavano all'azienda di filatura, a Bergamo, dove avevo lavorato per tanti anni da ragazza. Mentre si raccoglie il cotone si canta e si parla: come sono le ragazze in Italia, che cosa fanno, come lavorano,se sanno leggere e scrivere, dove vanno le ragazze a prendere l'acqua; e io spiego che parecchie volte al mese piove e che c'è acqua ovunque, in quantità.Urla di gioia. Mi guardano e ridono. Come vorrei prenderle per mano e camminare insieme verso la casa della felicità!".

"Il cotone si raccoglie tre volte. E' messo in grosse ceste, nell'attesa del giorno del mercato."

 

Alla fine-riassumo io per brevità - con il denaro ottenuto dalla vendita al mercato(13mila franchi CFA),dopo la raccolta dell'ultimo cotone, una delegazione di quattro ragazze, nell'occasione, si avvia verso Anna e le dice sempre sorridendo :"Quest'ultimo cotone vendilo e non dividere i soldi con noi, tienili per te.Tu hai sofferto tanto più di noi nella piantagione e noi abbiamo deciso di farti questo piccolo dono".

Anna, che ho avuto il privilegio d'incontrare e conoscere a Roma, nel lontano 1985, alla Settimana nazionale dell'LVIA,un convegno sul volontariato e la cooperazione internazionale, per l'esattezza il primo per me, dice degli africani che le hanno insegnato a vivere e a far vivere. E poi aggiunge, tra il serio e il faceto:" Le parole essi mi hanno insegnato a versarle, non certo a buttarle addosso !".

"Grande Anna", donna di una semplicità straordinaria nel rapportarsi agli altri e di un entusiasmo contagioso, che non ha pari.Una bergamasca di tutt'altra stoffa rispetto ai seguaci del "senatur".Donna fattiva e mai paga dei risultati raggiunti. Sempre pronta a ricominciare daccappo. A ripartire.

Infatti fu un capovillaggio del Centrafrica  che, a suo tempo, disse: "Anna non è nostra, è la moglie del sole".

E così sarà per sempre.

Grazie, Anna, di esserci stata e di esserci.

 

   A cura di  Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

2005_01_31_cotton_boll

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :