Le parole giuste

Creato il 14 luglio 2014 da Fedetronconi

Ci sono momenti sospesi in cui termini certi libri e tutto ciò che ti sta attorno acquista pienezza, significato.

“CHE CONOSCERE IL FUTURO NON E’ POI COSI’ IMPORTANTE COME AVERE LE PAROLE GIUSTE QUI, ADESSO.”

Il libro che ho letto si intitola “Le parole giuste” e parla di una ragazzina dislessica che arranca a scuola e nella vita di tutti i giorni per via delle parole che non trova. A metà del libro l’insegnante di sostegno le dice: “Siamo tutti un po’ dislessici” perché a tutti noi è capitato che le parole si ingarbugliassero, venissero fuori male, fossero dette senza capirne davvero il significato, o non uscissero proprio. E poi ci sono quelle volte in cui, come dice il buon vecchio Stephen King, in cui “il segreto rimane tale non per una bocca che non lo voglia raccontare, ma per mancanza di un orecchio che lo sappia ascoltare“.

E così arranchiamo tutti, chi più che meno, e cerchiamo di venirne fuori al meglio dal confronto con questo grande dono che è solo nostro e di nessuna altra specie al mondo: le parole. Che a pronunciarla, questa parola, lo senti a orecchio che si tratta di un girotondo, proprio come la comunicazione: io dico a te, che dici a me, e così via, dentro a un cerchio infinito. E allora ci vuole attenzione, e l’attenzione è un punto, una pausa che ti fa leggere una frase perfetta in maniera perfetta: “Che conoscere il futuro non è così importante come avere le PAROLE GIUSTE QUI, ADESSO.

Recensione a cura di MICHELA RICCIARDI


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