Dalla copertina del libro più inaspettatamente fondamentale della mia biblioteca culinaria Cucina bruta. Il meglio della semplicità - Guido Tommasi Editore:
"124 ricette per riprendere confidenza con questi cibi antichi, potenti, selvaggi e magici che nella nostra memoria formano l'alfabeto primordiale del gusto".
"l'impero del sale, dolce brace, le nobili muffe, magica marinata, il reame di tartaria, in riva all'amaro, acid trip..."
Ricette di poche righe e pochi ingredienti precedute da un' esaltazione dei sapori base, uno alla volta: il salato, l'affumicato, il crudo, l'amaro, l'acido. Ho un timore reverenziale verso certi libri, penso che per affrontarli mi serva la giusta preparazione, ingredienti eccellenti, tempo, la giusta occasione. Invece no, per la cucina bruta basta davvero poco e il risultato è sorprendente.
Ad Albisola (SV), proprio vicino a noi, c'era la PIRAL, oggi trasferita a Vado Ligure, una piccola fabbrica di ceramiche che esporta in tutto il mondo pochi eccellenti prodotti da fuoco, pentole e tegami in terracotta smaltati. Da tempo cercavo un tegamino o una pentola rossa, raramente se ne trovano. Quando l'ho vista non sapevo cosa fosse una "patatiera" mi sembrava solo una piccola pentola con un lungo manico e una bella forma...... comprata! Leggo sulla confezione: "la patatiera è ideale per la cottura di patate e castagne senza bisogno di essere sbucciate e senza l'ausilio dell'acqua mantenendo il migliore sapore come nella cottura alla brace"... ... mi si accende la lampadina: e se fosse la stessa magica pentola di cui si parla nel libro, "le Diable" della Charente! Luoghi lontani, stessa tradizione: una pentola, qualche patata e un profumo di cenere che avvolge la casa...
LE PATATE AL DIAVOLO
Ingredienti:
- 10 patate circa di media dimensione
Lavare le patate, forarle con una forchetta, metterle nella patatiera, coprire e cuocere a fuoco medio per circa 40 minuti girandole a metà cottura.
Nella regione della Charente aggiungono una manciata di sale grosso, una cipolla ramata, un rametto di rosmarino e tre foglie di alloro. Forse a poco a poco proveremo ad aggiungere questi sapori anche se la semplicità della patata rugosa fuori e morbida dentro che profuma di cenere... da assuefazione...
Aspettiamo ottobre per provare le castagne !