Ben trovati e buon anno a tutti!
Oggi parleremo delle paure dei nostri bambini. Per farlo ho deciso di partire dalla mail che mi ha inviato una mamma qualche tempo fa.
“Buongiorno, ho una figlia di 11 anni che da qualche mese fatica a dormire poiché dice di aver paura di ladri, rapitori, incendi, terremoti, … Io le ho parlato cercando di tranquilizzarla, di distrarla con altri argomenti e provando a ragionare con lei sulla scarsa eventualità di questi eventi rispetto alla più probabile possibilità che questi fatti non accadano. Ho anche chiesto se a scuola qualcuno le avesse raccontato qualche cosa di particolare ma mi ha detto che non è successo niente di particolare, che non sa neanche lei e che, una volta sola in camera, non riesce a togliersi questi pensieri. Nonostante i miei tentativi questo disagio persiste. Cosa posso fare per renderla più sicura? Grazie”
Innanzitutto è bene precisare che nei bambini le paure sono molto comuni. Ma cos’è la paura? E’ un emozione che allerta il nostro organismo dinnanzi ad un pericolo e lo prepara alla reazione di attacco/fuga: è dunque utilissima alla sopravvivenza perché consente all’individuo di difendersi.
Le paure dei bambini possono essere così classificate:
- paure legate alla difficoltà di controllare la realtà (paura del temporale, del buio, dei ladri…);
- paure che rimandano al dolore fisico (paura del dottore);
- paure legate al distacco dai genitori (paura di andare all’asilo o a scuola);
Tali paure possono considerarsi normali quando cambiano nel corso del tempo (in relazione all’età del bambino), sono passeggere e scompaiono nel giro di poco tempo. In questi casi i genitori sono in grado di gestirle piuttosto efficacemente.
Al contrario, bisogna prestare particolare attenzione quando le paure paralizzano il bambino a tal punto da impedirgli di condurre un’esistenza serena. In questo caso è probabile che il piccolo stia vivendo un particolare disagio ed è consigliabile consultare uno specialista.
Come possono comportarsi i genitori dinnanzi alle paure dei loro figli? Nella mail inviata da questa premurosa mamma emergono due atteggiamenti che andrebbero evitati:
- il tentativo di distrarre il bambino (vedi post sul cercare di non pensare);
- la razionalizzazione, cioè il tentare di dare spiegazioni “scientifiche” sulla scarsa probabilità che certi avvenimenti possano accadere.
Questi escamotage non sono utili perché non aiutano il bambino a sentirsi compreso. Pensate ad un adulto che ha paura di entrare in ascensore, magari di ultima generazione: a poco serviranno le vostre rassicurazioni sul fatto che è sicuro, che è sottoposto a frequenti manutenzioni, che esistono bassissime probabilità che si fermi e che in ogni caso i soccorsi arriverebbero nel giro di pochi minuti.
Ecco perché con i bambini è molto più importante:
- ascoltare senza cercare di sdrammatizzare;
- evitare di ridicolizzarli e prendere sul serio le loro paure;
- permettere loro di esprimere tutto ciò che provano, senza riserve;
- dimostrare di essere figure abbastanza forti da contenere i loro timori e le loro peggiori fantasie;
- aiutarli a mettere fuori da loro stessi le paure, rappresentandole su un foglio di carta attraverso il disegno o con il gioco (che si concluderà sempre con una vittoria del bene sul male).
Ora la parola a voi: quali erano le vostre paure da bambini? Come le avete superate? Che esperienze potete raccontare sulle paure dei vostri figli?