Ti capiterà di discutere, se amerai meno le persone
delle idee.
Un amico ti consiglierà una scuola di psicoterapia:
li troverai una massa di imbonitori, glielo dirai e si offenderà.
Un’altra amica ti infamerà pubblicamente, te ne accorgerai
e invece di chiudere un occhio, le sbatterai per sempre la porta in faccia.
Un’altra amica ti fregherà l’idea del soggetto di un cortometraggio:
la accuserai e così perderai la migliore amica che avevi.
Certi amici ti diranno che sei stronza – era soltanto uno sbalzo d’umore –,
penserai che loro sono cattivi e ingiusti, e non conoscono tutta la verità.
Ti offriranno un buon lavoro, un posto ambito, nel settore che vuoi,
rifiuterai mettendo in scena la tua strafottenza e autenticità.
Troverai un altro lavoro: un lavoro retribuito, serio.
Il tuo capo ti umilierà, minacciandoti, e ti licenzierai (per giusta causa).
Arriverà l’amore, un giorno. E al suo arrivo te ne andrai.
Ritornerai con la coda tra le gambe,
e abbandonerai le tue idee.
Rosso, nero,
giusto, sbagliato:
non ti importerà.
Quando l’amore arriverà, le tue idee se ne andranno,
prenderanno strade che non conosci,
voleranno su per i cieli grigi e celesti.
Abbozzerai, perché si deve abbozzare, per amore.
I litigi saranno piccole kermesse.
I baci timidi uccideranno le polemiche.
Capirai, e ti scuserai
con quelli che avrai cacciato per colpa delle idee.
Ai loro posti, dei sorrisi celesti:
ti capiterà di non discutere,
ti capiterà di voler abbozzare.
Comprenderai il significato
di ridere e amare.
“Tutta colpa delle idee” dirai,
se guarderai al passato:
ne farai carta straccia
e ti libererai.
Ti capiterà di amare davvero,
se amerai le persone più delle idee.
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