“La scelta delle milestones della mia progettazione si è rivelata più difficile di quanto non pensassi. Non volevo che questo libro fosse un “catalogo” del mio lavoro in puro ordine cronologico perché sarebbe stato noioso. Un lavoro di questo genere doveva avere più varietà di argomenti possibile e
una considerevole partecipazione sui piano umano con aneddoti e racconti, specialmente se divertenti, che arricchiscono enormemente la lettura. Per questo ne ho messi molti di quelli che ricordavo. La scelta dei progetti-precursori, fra oltre mille, non è stata davvero una faccenda semplice. Non ho avuto dubbio nel selezionarne alcuni: Speranza Mia, A Speranziella, Swfury eccetera per i loro meriti come scafi d’avanguardia, ma per gli altri non è stato facile. Alcune licenze poetiche possono essere autorizzate e forse alcuni progetti di barche pubblicati valgono solo per l'importanza dell’armatore, per i bei ricordi o semplicemente perchè erano divertenti. Inesorabilmente quando si parla delle prestazioni di una barca si finisce per parlare di dinamica che non è davvero una materia apprezzata da tutti. Per questo ho incluso alla fine del libro, tre appendici tecniche: progettazione delle barche plananti, flap e trasmissioni di superficie.”
Nel 1958 la Afco realizzà un progetto di Levi di una barca da pesca veloce con carena V e pattini, ma nessuno se ne accorse. Infatti chi era colui che si poteva interessare di quello che si faceva nei cantieri navali indiani? “Hunt è considerato l’inventore della carena a V, sostiene Renato Levi e la cosa non dà fastidio, ma gli addetti ai lavori mi rammentano che sono le mie barche ad aver reso elegante e vincente questo tipo di soluzione.”
La barca con la quale partecipò a questa gara fu “A’ Speranziella”, che entrò così nella leggenda e come dice lo stesso ing. Levi forse anche per quel bellissimo nome napoletano. Racconta Levi:
“partii a razzo e rimasi in testa per lunghi tratti, dagli aerei scattarono foto memorabili che finirono sulle pagine di tutti i giornali mentre il mare era a forza cinque e sembrava ribollire. Finii settimo a causa di un’avaria e tutti si ricordarono di me dimenticandosi del vincitore.”
L’anno Memorabile e penso tra i più ricchi di successi della vita e della carriera di Sonny Renato Levi fu il 1963, quando con “A’Speranziella” vinse la terza edizione della Cowes – Torqay.
Da quel momento iniziarono nuovi progetti e soluzioni innovative. Come nella F1 le nuove sperimentazioni una volta collaudate passano alle auto di serie. In questo caso la carena a V pronunciato con gli scalini longitudinali di sostentamento provata e collaudata in modo vincente in gara oggi utilizzata in migliaia di imbarcazioni da diporto.
Sempre nel 1973 progettò Dart, il primo scafo da competizione dotato di step-drive. Levi considera la propulsione di superficie il suo cavallo di battaglia, perché questo sistema permette di ottenere alte velocità garantendo una eccellente efficienza idrodinamica e dei consumi.
Levi disegna barche da quando aveva sette anni e fino ad oggi non ha mai smesso. 1500 i progetti di cui un migliaio andati a destinazione realizzando barche finite e 500 sono rimasti in India. Inoltre di Levi ci sono i suoi progetti Aeronautici degli anni 70 quando si trasferì nell’isola di Wight.
Levi è stato l’ideatore della linea Delta per le imbarcazioni veloci a motore descritta nel suo libro, edizione in inglese, Dhows to deltas, dal sambuco alla linea Delta
Il Sambuco o dhow (dall'arabo daw) è una tradizionale barca a vela araba con una o più vele triangolari. Un grosso sambuco può imbarcare circa trenta persone mentre uno piccolo normalmente ne accoglie una dozzina.