Le cause di tale disfunzione possono essere di due tipi, come spiega il Dott. Alessandro Pizzocaro, andrologo di Humanitas. “Sì, possono essere due le origini, una organica, l’altra psicogena. Spesso però, in un individuo, entrano in gioco entrambi gli agenti. Tra i fattori di rischio vi sono senza dubbio le patologie vascolari: l’infarto, l’ictus, l’arteriosclerosi, l’ipertensione, sono tutti elementi che possono modificare l’afflusso e il deflusso del sangue nel pene, e provocare una DE. Anche il diabete può danneggiare il sistema nervoso e i vasi sanguigni del pene. Il malato di diabete infatti sviluppa 4 volte di più il rischio di avere disfunzioni erettili rispetto a una persona sana. Se il paziente è poi obeso e fumatore, la percentuale aumenta di dieci volte”.
I metodi per curare questo disturbo, attualmente disponibili, sono diversi: la psicoterapia, un cambiamento di stile di vita, gli inibitori dell’enzima PDE-5, trattamenti intra-uretrali, iniezioni nel corpo cavernoso del pene e interventi chirurgici. Tra questi, la pillola rappresenta la terapia meno invasiva. “I farmaci a base di sildenafil, tadalafil e vardenafil si sono dimostrati efficaci e innocui – afferma il Dott. Pizzocaro – I principi attivi contenuti in queste molecole sono inibitori della fosfodiesterasi 5, cioè vanno a inibire un enzima che distrugge una molecola responsabile della dilatazione dei vasi sanguigni. Andando a bloccare questi enzimi, perpetuano la concentrazione di questa molecola nelle cellule muscolari dell’organo maschile e ne determinano, quindi, la vasodilatazione. La differenza tra i tre farmaci sta nel tempo di assorbimento e nella durata dell’effetto”.
Il sildenafil (Viagra ) n.r. fu scoperto durante test clinici effettuati nello sviluppo di un farmaco per curare l’angina pectoris. Da questa molecola sono nate poi le due “figlie”, tadalafil (Cialis) n.r. e vardenafil (Levitra) n.r.. Tutti e tre i farmaci funzionano imitando la naturale reazione del corpo: non sono afrodisiaci e aiutano l’uomo a raggiungere l’erezione solo in presenza di uno stimolo sessuale. L’efficacia del sildenafil inizia circa 30-40 minuti dopo l’assunzione e dura al massimo fino a10 ore. In commercio esistono tre compresse con dosaggio diverso, da 25 mg, 50 mg e 100 mg. Gli effetti positivi di questo trattamento sono stati riscontrati nel 78% di pazienti affetti da DE.
Il vardenafil è una pillola con dosi di 5, 10 e 20 mg. Normalmente si assume almeno 30 minuti prima di avere un rapporto sessuale e il suo effetto può durare come per sildenafil fino a un massimo di 10 ore. L’80% dei pazienti ha dimostrato miglioramenti nelle capacità erettili dopo l’assunzione di questo farmaco. Il tadalafil è una pillola di colore giallo e ha la forma di una mandorla. In commercio ci sono pastiglie da 10 o 20 mg. Andrebbe assunta tra mezz’ora e un’ora prima del rapporto sessuale e la durata dei suoi effetti è di 36 ore. “Questo – afferma Pizzocaro – significa per il paziente la possibilità di avere una maggiore libertà d’azione. Non necessitando di alcuna programmazione, non crea alcuna ansia da prestazione”. Di questa molecola esiste anche un dosaggio ridotto, da 5 mg, da prendersi ogni giorno, come cura per l’impotenza, eliminando la necessità di pianificare i rapporti sessuali.
Questi farmaci hanno effetti collaterali? Risponde il Dott Pizzocaro: “In una persona su dieci, al massimo, possono provocare mal di testa, rossore al volto, bruciore allo stomaco, mialgie e dolori alla schiena. Si tratta comunque di medicine del tutto innocue. In un unico caso possono essere pericolose, se somministrate senza controllo medico: qualora il paziente sia cardiopatico e assuma nitrati. La combinazione di questi trattamenti può causare infatti un calo nella pressione del sangue, sino al collasso. I nitrati sono contenuti nei trattamenti per malattie del cuore come la nitroglicerina e nei farmaci usati nel trattamento dell’ angina pectoris. Il sildenafil inoltre è controindicato per chi soffre di retinite pigmentosa”.
Benchè considerate sicure, queste medicine necessitano di una prescrizione medica. E’ importante infatti che lo specialista verifichi le cause di disfunzione erettile: spesso è possibile risolvere il disturbo naturalmente, per esempio smettendo di fumare o aumentando l’attività fisica. “La terapia migliore, per chi soffre di disfunzione erettile – conclude Pizzocaro – resta comunque la combinazione di trattamento farmacologico e psicologico. Soltanto così si possono ottenere dei risultati duraturi”.
A cura di Cristina Gambarini
da:http://www.humanitasalute.it
Commentel Dott. Zambello
Ho più volte detto e scritto che é compito di ogni medico, psicoterapeuta compreso, fare, prima di ogni indicazione terapeutica, una diagnosi differenziale e ciò vale anche per la disfunzione erettile o “ impotenza sessuale”. Vi possono essere cause organiche che limitano o impediscono totalmente la funzione o cause psicologiche o l’una e l’altra. Lo specialista di riferimento é l’ andrologo o l’urologo. Le possibilità che vi sia una causa organica varia dalla fascia di età, é del 10, 15% dai 20 ai 35 anni , fino a oltre il 70% negli ultra 70enni. Purtroppo abbiamo sempre più spesso giovani, anche giovanissimi, come dice l’articolo che soffrono di problemi di erezione. Scegliere, come spesso viene fatto, la soluzione farmacologica può essere una scorciatoia veramente pericolosa. Mi riferisco chiaramente a pericoli psicologici e mentali. Spesso in queste persone, la defaillance sessuale é il sintomo di corpo che non “ vuole più”, soffre uno stato di frammentazione psicologica e l’impotenza è l’esito di una vita vissuta all’insegna del tutto e subito, l’atto finale di un corpo che non ce la fa più ” a muoversi “ senza un progetto. Ancora, la disfunzione erettile potrebbe essere l’epifenomeno di una forte nevrosi fra l’Es, l’inconscio e il super-io cioè, una espressione isterica. E’ possibile, l’ho visto spesso che si tratti di una celata azione aggressiva agita, totalmente in maniera inconscia, contro fantasmi proiettati di volta in volta dell’amante, moglie etc. Tante, tante altre possono essere le motivazioni psicologiche che sostengono il disagio dell’impotenza, disfunzione erettile. La psicoterapia é sicuramente in questi casi, dopo la diagnosi differenziale, la prima scelta. Possiamo poi discutere su quale terapia: psicodinamica, sessuale o comportamentale. E’ invalsa una prassi, solitamente viene scelta in prima battuta la terapia sessuale. Questa, come potete immaginare, ”insegna” delle tecniche, se funzionano bene, tutti contenti ma quando, a volte non funziona, si è obbligati a pensare ad un altro tipo di approccio. Mi permetterei a questo punto di suggerire, proprio su una base puramente logica, di evitare una terapia comportamentale. Se non ha funzionato quella sessuale, probabilmente ci sono dei nuclei nevrotici da elaborare come condizione “ sine qua non” e, solo la psicodinamica può intervenire.