di Pierluigi Montalbano
Le piramidi sono monumenti sepolcrali dell’antico Egitto, per lo più riservate ai faraoni. La forma della costruzione è quella del solido geometrico che da essa ha preso il nome. Le prime piramidi egiziane risalgono agli inizi della IV dinastia (2700 a.C.), e sorgono a Sud di Menfi, ma le più note e grandiose sono quelle, di poco posteriori, elevate a Giza (una grande città compresa nell’agglomerato urbano del Cairo) dai faraoni Cheope (2600-2480 a. C. circa, figlio di Snefru), Chefren (faraone della 4a dinastia, 2600-2480 a. C.; figlio di Cheope e padre di Micerino edificò anche la grande sfinge della necropoli di Menfi) e Micerino.
La maggiore è quella di Cheope, nella quale la camera del sarcofago è ricavata nel corpo della costruzione. Corridoi interni portavano all’apertura, il rivestimento era di calcare e talvolta parzialmente di granito. Connessi con la piramide erano due templi. Precedentemente vi furono alcuni esperimenti, ad esempio quella a gradoni di Saqqara, 2650 a.C., con celle e corridoi scavati nella roccia viva sottostante.
E’ Imothep, l’architetto del faraone Zoser (circa 2650 – 2600 a. C.), l’artefice principale di queste costruzioni, tra cui quella di Saqqāra. Divinizzato nel periodo persiano, acquistò fama di medico e di saggio, e fu assimilato al greco Asclepio. A Menfi era considerato figlio del dio Ptah.
Dopo la IV dinastia, le piramidi diventano più piccole e nelle camere sepolcrali appaiono, per la prima volta, le iscrizioni.
Il Medio Regno (dal 2200 a.C.) ha lasciato piramidi a Dahshur e al-Fayyum, che comunque non raggiungono l’interesse di quelle del Regno Antico. Col Regno Nuovo (dal 1600 a.C.) la tomba regale tipica è costituita dall’ipogeo, e la piramide resta confinata alla tomba privata. Da questi tipi si sviluppa, in età assai più tarda, l’uso delle tombe regali a piramide delle dinastie etiopiche a Napata e aMeroe (dall’800 a.C.).
Monumenti a forma piramidale, di dimensioni anche maggiori di quelli egizi, sono noti nei centri precolombiani dell’America Centrale e Meridionale: aztechi e maya costruirono piramidi a gradini, con sulla cima una piattaforma su cui sorgeva il tempio, come si vede dai resti colossali di Cholula, una cittadina precolombiana del Messico, situata sull’altopiano di Puebla a 2150 m s.l.m. La sua piramide è alta 62 m, ed è costruita con mattoni di argilla cotti al sole, su una superficie di 18 ettari. Altre piramidi a terrazze sovrapposte si trovano a Teotihuacán. Terrazzamenti a forma di piramide, costruiti per usi agricoli, erano largamente diffusi nella civiltà inca, dove invece mancano resti di monumenti a forma di piramide.
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