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Le possibilità sembrano essere iniziate. La prima operazione culturale per liberare il mondo.

Creato il 20 agosto 2011 da Tnepd

Le possibilità sembrano essere iniziate. La prima operazione culturale per liberare il mondo.

by L’Hacker 20/8/2011
Le possibilità sembrano essere iniziate. La prima operazione culturale per liberare il mondo.

E’ gran casino quando si fa festa, ed oggi è un gran casino, perché è davvero una festa!

È impressionante scoprire come si può cambiare la vita in cinque minuti, come la validità di un buon articolista non stia più solo nel saper fornire ‘informazioni convincenti’, e come a livello globale il crollo verticale della fiducia verso ogni fonte di informazione, ci stia davvero facendo un gran favore.

  • Anzi, il favore più incredibile è l’aver capito finalmente che non sta più nel ‘buon stile’, e nemmeno nell’accreditamento delle fonti, o nella scientificità del lavoro, o nell’autorevolezza dell’autore, ciò che può farci davvero crescere.

Rossano Segalerba, blogger italiano (Civiltà Scomparse), ha appena fatto qualcosa che gli “scribi” della rete di tutto il mondo tentano da anni invano di fare: ha chiarito il significato dell’essere vittime di un potere globale. Che diamine, ma ci stiamo provando tutti noi blogger ‘di controinformazione’, solo che lui soltanto c’è riuscito. Se potessi indire una festa, questa dovrebbe essere una festa nazionale, perché sancisce un cambiamento. Il volto della vera richiesta mondiale di informazione sta prendendo piede. È ovvio, e ci mancherebbe ch’essa non sia minimamente recepita, anzi volutamente boicottata da tutti i media mondiali. Ma noi non ci facciamo ingannare.

Questo è il vero veicolo che non solo equilibra, equilibrerà (e porterà a risolvere) il disastro che più forze stanno perpetrando a questo pianeta, ma è anche il primo segno tangibile di un reazione fisicamente importante ADESSO.

Perciò noi oggi possiamo festeggiare. E ora vi dico anche perché: possiamo definire finalmente le linee guida che possono aiutare i blogger in generale ad aiutare a loro volta la gente, e la gente a capire che cosa veramente occorre cercare in rete, che cosa occorre far brillare, che cosa sembra tanto appariscente ma ci sta solo risucchiando in un gorgo. Noi vogliamo solo cambiare questo mondo? E allora seguitemi…  

Si è notato che gruppi sempre più grandi di lettori sembrano preferire l’esperienza, il know-how di un articolista, piuttosto che la tecnica, la cultura, l’autorevolezza, il tono, il nome, il qualunquismo, il vittimismo. Ci sono persone che non ne possono più di quella sorta di “velatura ipocrita” che ammanta “l’informazione alternativa: quella degli scrittori che hanno l’impegno di farsi portavoce della verità tragica del mondo”. Gli elementi tipici di quella propaganda manipolatoria che la globalizzazione ha attuato in ogni uomo o donna che abbia visto almeno un film o letto almeno un libro – e ce chi teme: avuto a che fare con almeno solo un’altra persona – nella propria vita, sono fenomeni interni all’uomo che non se ne vanno solo perché quello si è messo a fare attivismo. Non butti all’ortiche la pentola, solo perché adesso sai chi cucina il sugo, e che sei TU la carne nel sugo. Ci vuole molto ma molto di più.

Chi non ha fiducia, che ci sta a fare?

Non sto assolutamente dicendo di togliere informazione, o negare l’evidenza. Al contrario. Si richiede infatti, per ottenere fiducia, una comunicazione ricca di elementi di autentica consapevolezza, onestamente veri per la persona che scrive, ‘esperienze’ reali per uno scambio di flussi che spinga rapidamente la crescita collettiva nella fiducia della sue possibilità. La paura non basta. Forse tu sei un pollo? O forse sono io il pollo? Polli che scrivono a polli? Ma se nel pollaio arriva la faina allora siamo fottuti… che facciamo? Vediamo di fare chiarezza.

In parole chiare: Che cosa posso fare per cambiare veramente la gente?

  • I fatti propri di un’epoca che nulla ha di ciò che è “solito’, parlano semplicemente di bisogno di verità, e… onestà, bisogno che ‘in quanto bisogno’ non può essere letto nei numeri.

La maggior parte della popolazione in questo momento si accontenta. Ciò che essa legge, le persone che scrivono, non la soddisfa. “Il pasto del convento” è veramente scialbo. Molta gente smette di scrivere perché non ottiene assolutamente nulla, nemmeno gloria.

I fatti dimostrano che la popolazione richiede agli articolisti come requisito una sorta di de-programmazione, non sulla carta, ma reale, effettuata con un intenso lavoro interiore. Gli articoli devono essere liberi dai falsi schemi di pensiero percettivi, valutativi, di programmi di aspettative, non solo da quelli portati alla luce alla mente cosciente, ma anche da quelli latenti o attivi ad insaputa dell’articolista, fattori che rendono tali articoli inutili per il miglioramento della coscienza del lettore. Forse il blogger non se ne accorge, ma mentre egli scrive, scrive di sé, e passa inconsciamente a TE, lettore, tutto ciò che lui crede sia la realtà della vita, del mondo, del futuro, nonché le sue e TUE possibilità. Ed è evidente che se quell’articolo non ha fatto crescere di una spanna la tua coscienza, significa che quello scrittore non ti ha affatto tolto le programmazioni inconsce di cui ANCHE tu sei vittima.

  • Essere, non sembrare, questo chiede il mare. O il mare riporterà a riva i sacchetti di plastica mentre vorresti fare il bagno in un’acqua limpida.

In pratica si chiede la presenza concreta di persone che stiano attivamente interagendo con la propria psiche, e che quantomeno ti mostrino il loro personale “salto di coscienza”, quello vero, quello che hanno fatto loro, in relazione alle informazioni che ti stanno dando.

  1. La psiche per noi deve diventare come la borsa nella quale rovistiamo di fronte al pescivendolo per cercarvi il portafoglio, e tutto quello che c’è di rintracciabile. Dobbiamo essere uomini che abbiano dalla loro non solo la forza della verità di convinzioni razionali, ma anche una interna, umana, e trascendentale, capacità di viverle nella vita di ogni giorno. Qualcosa che potremmo chiamare come: una profonda onestà interiore.
  2. È evidente che questo nuovo sistema, ancora così giovane, non solo cambierà fisicamente e per sempre la nostra idea di giornalismo, di informazione, di verità, e di autorevolezza, ma lo sta facendo già ora, silenziosamente, impercettibilmente. Già da molti il post non viene valutato più per il modo con cui vengono applicate certe tecniche, o per la capacità di vincere una diatriba.
  3. Per ora la rivoluzione culturale è ancora poco appariscente, chi entra in internet – almeno chi non cerca solo tette, culi, squadre o videogame – deve affrontare al 99% la solita tiritera attivista, specchio di icone hollywoodiane inculcate dai media nella popolazione, basata su tecniche di comunicazione, proiezione, omettendo in toto la de-programmazione verso se stessi. La de-programmazione è dunque uno degli elementi base per la pianificazione di un’azione popolare sulle coscienze tramite la parola (o un qualunque altro tipo di comunicazione mediatica).

Che cosa sta accadendo alla web information.

È come un incredibile miracolo che avanza. Facciamo festa! Davvero! Perché è ormai chiaro a buona parte delle persone informate, e non stiamo parlando di ribelli, esaltati e manganellari, ma persone che hanno figli, affitto – e che magari non sono mai scesi i piazza – che questo è il momento di agire! Però non solo utilizzando le prassi ormai consolidate della protesta non violenta.

Infatti, dalle avvisaglie latenti già da tempo nel panorama italiano dell’informazione spontanea via web, appare chiaro che una parte del malessere della penisola sembra essersi già convogliato in un filone di persone consapevoli della situazione atipica che sta vivendo il pianeta: crisi economiche, militari, sociali, ambientali, (ecc.) nonché dell’utilità ma anche della NON sufficienza di tutti i mezzi finora usati, quali quelli elencati nell’ottimo lavoro di Gene Sharp: “Politica dell’azione non violenta: LE TECNICHE; di cui l’attivismo ne è un esempio più che pubblicizzato.

(Tuttavia tale lettura è da considerarsi un passaggio obbligato per chiunque abbia davvero a cuore il destino della propria vita e del proprio pianeta. Lo potere scaricare liberamente qui grazie al lavoro del blog http://mon-dart.blogspot.com/)

Il nuovo serpeggia su internet.

L’operazione mediatica che vi troverete di fronte è dunque – ci riferiamo a quella nata col preciso scopo di stimolare una determinata coscienza nella popolazione – quella in cui sono allentati i rigori tipici delle tecniche giornalistiche e mediatiche, per adottare una lingua che produca sensazioni e visioni.  

Come vedrete non ci si nasconderà più dietro alle informazioni, non ci si nasconderà più dietro alle accuse di negligenza altrui, si avrà troppo a cuore il bene comune per non capire che si fallisce ogni qual volta la colpa è di qualcun’altro: mi riferisco ovviamente all’insuccesso delle nostre azioni. Non sarà più di moda fare come fa la volpe sotto il grappolo d’uva.

E infine, se sul piano internazionale il controllo della popolazione si gioca ancora sulla conduzione di messaggi manipolanti nella popolazione stessa da parte di una sorgente schizoide e calcolatrice – una comunicazione capace di capovolgere le funzioni psichiche della nostra mente (NB: di cui lo stile giornalistico è fedele servo) - ora si richiede che l’informazione e la persona che la divulga siano la stessa cosa.
Il fulcro della novità sta nella consapevolezza del potenziale umano, nell’interiorizzazione e nell’esperienza diretta di tale potenziale da parte dello scrittore. Nel pretendere da sé se stesso il massimo dell’onestà ma soprattutto dell’umiltà, fin dalle sue più oscure profondità.

È il nuovo paradigma delle operazioni culturali su internet, ci state? Vogliamo iniziare la nostra festa?

Il più mirabile esempio di articolo di questo genere che abbia mai letto, è l’articolo che vi avevo promesso, grazie al quale forse molti di noi capiranno, se sapranno davvero introiettare non solo il suo significato, ma anche la sua intera essenza, dove andrà il nostro futuro.

  • Tale articolo è anche l’ultimo esempio di una vera spontanea ricerca ‘in gruppo’ svolta ‘separatamente’, che anche senza alcuna conoscenza reciproca, si sta diffondendo per osmosi sulla rete.

Se vorrete commentare l’articolo scritto da Rossano Segalerba e qui riportato integralmente, potrete farlo direttamente presso lo spazio commento dell’articolo originale nel blog dell’autore QUI, dove troverete anche altri suoi lavori.

Grazie, by L’Hacker 20/8/2011

Le pecore, i pastori e i lupi di Rossano Segalerba

Link all’articolo originale http://rossanosegalerba.splinder.com/post/25453853/le-pecore-i-pastori-e-i-lupi 

E’
inutile che ce la raccontiamo. Possiamo far vedere di essere coloro che
parlano con un certo distacco dei complotti secolari-millenari dietro
le istituzioni del mondo (servizi segreti, organismi internazionali
mondialisti, sionisti, gesuiti, famiglie al potere da millenni che
mantengono determinate linee di sangue, condizionamento delle masse
attraverso i mass media – tra cui internet – progetti segreti per la
riduzione della popolazione mondiale, religioni uniche mondiali, banche
uniche mondiali, vaccini, microchipRFID, scie chimiche e tanto altro),
possiamo pensare di esserne estranei, lucidi, nel pieno della nostra
integrità di coscienza mentre svisceriamo notizie – in grandissima parte
prese da internet – che parlano dei “mostri dietro le quinte” di cui
non parlano i giornali, la televisione e la radio.
Le possibilità sembrano essere iniziate. La prima operazione culturale per liberare il mondo.

Possiamo pensare di essere i BUONI e di avere il compito di informare
più gente possibile del fatto che essi sono schiavi senza sospettarlo,
ipnotizzati dal mattino alla sera, e anche durante la notte. Possiamo,
dunque, pensare di essere dalla parte della VERITA’. Tanti Morpheus che
provano a svegliare tanti Neo. Le PECORE sono LORO. Sono mio papà che si
informa solo attraverso la TV, sono mia sorella che compra solo abiti
firmati, sono mia mamma che va sempre in chiesa tutte le domeniche senza
domandarsi nulla, sono mio fratello che non si perde una partita della
sua squadra del cuore. Non siamo certo noi, che ci informiamo solo negli
scantinati più pericolosi della Rete, così smaliziati da capire davvero
che tutto ciò che ci raccontano sono una ricca collezione di menzogne. E
invece, cari ragazzi, anche noi SIAMO TRA LE PECORE. Anche se ci
pensiamo fuori dal gregge. Certo, pecore più raffinate, magari con la
lana più lucida, ma siamo sempre ovini belanti, guidati da pastori
misteriosi SENZA VOLTO.

Le possibilità sembrano essere iniziate. La prima operazione culturale per liberare il mondo.

Cosa ci separa in fondo dal papà, dalla mamma, dalla sorella e dal fratello citati prima? Qualcosa di sostanziale? Abbiamo meno paura della morte o non ne abbiamo affatto paura? Riusciamo ad amare qualunque nostro prossimo ESATTAMENTE come noi stessi? Riusciamo a spostare una montagna se solo vogliamo? Leggiamo nelle menti, muoviamo gli oggetti con il pensiero, viaggiamo nel tempo, riusciamo a guarirci istantaneamente?
E, soprattutto, non ci facciamo MAI dominare dai pensieri, essendone sempre fieramente distaccati?
Niente di tutto questo.
Siamo tra il gregge belante formato da miliardi di esemplari.
Noi non possiamo decidere quando sarà il momento di rompere le righe, e sparpagliarci fuori dai recinti, da tutti i limiti. Solo fino a che i pastori non lo decideranno. Quando faranno in modo di essere stanati. Aprendo il sipario, mostrando le quinte, ILLUMINANDOSI.
Allora ci incazzeremo, li vorremo vedere morti per tutto il male che ci hanno fatto, per tutti i limiti in cui ci hanno imprigionati per millenni.

Le possibilità sembrano essere iniziate. La prima operazione culturale per liberare il mondo.

Ma succederà come col lupo che, vittorioso nella zuffa con un altro lupo, sta per azzannare al collo il suo avversario. E questo si ferma, si arrende, si butta a terra offrendogli la gola da azzannare. Ma anche l’altro lupo si ferma richiudendo le fauci e le zanne, e poi se ne va con la coda tra le zampe.
Il rivale, l’avversario, lo sfidante a terra si rialza. Entrambi i lupi vanno ora per la loro strada, pieni di rispetto l’uno per l’altro.

Link all’articolo originale di Rossano Segalerba: 

http://rossanosegalerba.splinder.com/post/25453853/le-pecore-i-pastori-e-i-lupi

“La gente spesso definisce impossibili cose che semplicemente non ha mai visto.” Dal film “Al di là dei sogni” tramite Saggezza&Consapevolezza

“Bisogna volere l’impossibile perché l’impossibile accada.” Eraclito tramite Saggezza&Consapevolezza


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