Da bambina, o da ragazza, non facevo sogni, né belli né brutti, è la vecchiaia che mi trasporta senza sosta un orrore impastato di detriti del passato, che mi travolge con la massa via via sempre più compatta, sempre più opprimente, un orrore più tragico di ogni esperienza reale perché le cose che vedo nell'incubo non le ho mai vissute sul serio. E mi sveglio urlando.
Magda Szabò, La porta, Einaudi, 2005
Ecco, Miv, LE (mie) prime DIECI RIGHE di un libro che amo.