La tentazione è quella di pensare: che bel simbolo di unità, i manifestanti sono autenticamente patriottici e amano davvero la loro nazione; beh, in effetti non è così: perché quel simbolo - strumentalizzato da alcune fazioni politiche - è invece la manifestazione di una profonda divisione che squarcia la fabbrica nazionale turca e vuol dire "noi [noi "laici"] siamo la Turchia e voi no", voi siete degli usurpatori che vogliono rovinare il nostro paese. Un simbolo che in questo modo diventa di esclusione, di incomunicabilità, di arroganza: un simbolo di quelle politiche che per molti decenni hanno tenuto ai margini la maggioranza della popolazione turca.
Lo "spirito di Gezi" è ben altra cosa (una Turchia migliore per tutti, non per pochi): lo vedrete in seguito.
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