Ultimo capitolo dell' esperimento...Guardo i loro occhi e i ricordi della mia infanzia si fanno più vividi. Ognuno di loro è stato un insegnante paziente e dolce, un ascoltatore attento, un consigliere saggio. Con loro ho imparato a cucinare, a studiare latino, a riconoscere le stelle, a parlare di mare e navi. Con loro sono cresciuta e cresco ancora. Credo che i nonni, con i nipoti, diano il meglio di se stessi. I miei lo fanno da sempre. Spesso sento i tanti anni di differenza scivolare via lontano: all'apparenza possono allontanare, ma quando ci si immerge davvero nel rapporto, nessun anno pesa più.Sono lo specchio del passato e la finestra sul futuro, sono una guida aggiunta e un posto caldo in cui trovare rifugio. Non fanno mai domande troppo invadenti, forse per la confidenza diversa che con loro si ha, non si impongono, si preoccupano senza pretendere di essere ascoltati, tengono una certa distanza, ma sono vicini nel momento del bisogno. Sembra che prendano solo il lato buono dei rimproveri e delle paure, non giudicano e proteggono sempre. Non credo sia semplice trovare questo equilibrio: sembra che stia a metà tra il ruolo di genitori e quello di supervisori. Tengono d'occhio tutto, ma lasciano scorrere ogni cosa, vogliono essere resi partecipi, ma a volte preferiscono non sapere, osservano, ma non fissano. Troppo idealizzato? Mi piace pensare di no.B.
Ultimo capitolo dell' esperimento...Guardo i loro occhi e i ricordi della mia infanzia si fanno più vividi. Ognuno di loro è stato un insegnante paziente e dolce, un ascoltatore attento, un consigliere saggio. Con loro ho imparato a cucinare, a studiare latino, a riconoscere le stelle, a parlare di mare e navi. Con loro sono cresciuta e cresco ancora. Credo che i nonni, con i nipoti, diano il meglio di se stessi. I miei lo fanno da sempre. Spesso sento i tanti anni di differenza scivolare via lontano: all'apparenza possono allontanare, ma quando ci si immerge davvero nel rapporto, nessun anno pesa più.Sono lo specchio del passato e la finestra sul futuro, sono una guida aggiunta e un posto caldo in cui trovare rifugio. Non fanno mai domande troppo invadenti, forse per la confidenza diversa che con loro si ha, non si impongono, si preoccupano senza pretendere di essere ascoltati, tengono una certa distanza, ma sono vicini nel momento del bisogno. Sembra che prendano solo il lato buono dei rimproveri e delle paure, non giudicano e proteggono sempre. Non credo sia semplice trovare questo equilibrio: sembra che stia a metà tra il ruolo di genitori e quello di supervisori. Tengono d'occhio tutto, ma lasciano scorrere ogni cosa, vogliono essere resi partecipi, ma a volte preferiscono non sapere, osservano, ma non fissano. Troppo idealizzato? Mi piace pensare di no.B.