Non è niente di nuovo, certo, emozionarsi in un posto così; ed è solo una vacanza, dopotutto. Tornerà presto in città, la mia ragazza col trench. Pettinata, rilassata, di una bellezza non discreta, ma comunque molto pulita. L’ho capito subito che era là per il Royal Scotsman, perfetto come lei, come il suo trench. Tanto perfetto, da sembrare finto. E così finto, che lei non si piega alle rotelle dei trolley come fanno tutti, ma porta con sè pure la cappelliera.
Quando l’ho vista salire sul treno, rosso, con grossissime lettere in oro R-o-y-a-l S-c-o-t-s-m-a-n distribuite nell’intera lunghezza, mi è sembrato di viaggiare nel tempo, al tempo in cui potevi ritrovarti in cabina col signor Ratchett ed Ercole Poirot, a percorrere migliaia di chilometri in mezzo alla neve, e ho creduto, per un attimo, di poter partire con lei.
Da quando l’ho vista, l’ho immaginata in ogni istante. Guardarsi intorno, osservare curiosa la cabina, tastare il letto. L’ho vista sedersi, aprire la coperta tartan che ha trovato sulla poltrona, piegarla. L’ho vista guardare fuori dal finestrino e fare un profondo respiro, pensare all’uomo della sua vita, sorridere con rabbia. Chiamare un’amica -Sono partita, la prossima volta vieni anche tu, il treno è stupendo-, riattaccare, ridere, spogliarsi, cambiarsi, andare a dormire, svegliarsi alla luce di mezzogiorno.
Oggi raggiunge Elgin, il wisky, la cena alla Great Hall del castello di Alnwick, indosserà un abito blu, piacerà a tutti, sorriderà. Quando ridiscenderà verso il mare, verso la baia di Wemyss, l’acqua si mostrerà all’improvviso, le pungerà il cuore, e il mondo le sembrerà bello. . . .
♫ ♪ The Coral – Dreaming of you ♫ ♪