Le Ragazze Mancine Tirano un Destro al Loro Destino

Creato il 05 febbraio 2014 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Claudia Santonocito 5 febbraio 2014 leggere, letteratura Nessun commento

Credo che sia mio dovere mettere in guardia i lettori, non vorrei far perdere tempo prezioso destinato ad altre letture. Quindi… Avvertenza: stiamo per parlare di un libro che si rivolge ad un pubblico perlopiù femminile! Chiarito questo, adesso mi sento in pace con la mia coscienza. Il volume in questione infatti si intitola Ragazze mancine, è stato scritto dalla torinese Stefania Bertola ed è edito da Einaudi. Ah, altro dettaglio importante: mi è capitato tra le mani giusto per Natale. E si è rivelato perfetto per il periodo. Vengo e mi spiego. Non è chiaramente un libro sul Natale ma è uno di quei libri che io definisco “da periodo rilassante”: avete presente le letture “da ombrellone”? Esattamente, magari in inverno potrebbero definirsi da “divano e camino/termosifone”. Ragazze mancine è difatti uno di quei romanzi un po’ frivoli da inserire nella letteratura rosa, rivolta principalmente ad un pubblico femminile. Oddio, signori uomini, potreste anche leggerlo ma potrebbe risultarvi troppo zuccheroso e scontato, anche se da esponente del gentil sesso ammetto che una lettura femminile un po’ scontata non dispiace mai. La trama ruota attorno a due donne che si ritrovano a dover condividere tempi e spazi: Adele è stata ricca e viziata fino a quando il marito non l’ha abbandonata con il cane dell’amante senza lasciarle un soldo, Eva è single e vive di mille lavoretti per mantenere una figlioletta dal nome quasi impronunciabile. E si incontrano mentre Eva scappa da una riccona che cerca di strapparle dal collo il medaglione che ritiene essere suo.

Adele ed Eva finiscono così per vivere insieme e da quel momento prendono il via una serie di rocambolesche e divertenti avventure, anche perché la vicenda vedrà coinvolti un gruppo di variopinti personaggi tutti concentrati attorno a questo medaglione. Così il lettore si muove tra i vizi dei ricchi e gli espedienti dei poveri, tra tradimenti e amori passionali, con un finale che si profila facilmente pronosticabile già a metà del libro. Non per questo Ragazze mancine è da cestinare, anzi grazie alla trama frivola e spumeggiante che lo fa avvicinare tantissimo al genere della signora mondiale del romanzo rosa, Sophie Kinsella (spero che la Bertola non si offenda), è una lettura da consigliare. La scrittura pur essendo piacevole e leggera è intelligente, e mai banale. I personaggi, alcuni forse troppo caratterizzati, sono ben descritti e abbastanza realistici con i loro cliché e le loro manie. L’umorismo è distribuito tra le pagine in dose perfetta, anche quando si parla di amore. Alla luce di tutto questo, riconfermo che è uno di quei libri da tenere in libreria per i momenti poco “impegnati”, per staccare la spina prima di andare a letto, da regalare a quelle amiche iper-stressate e impelagate in storie amorose poco chiare e che hanno bisogno di dedicarsi del tempo. O magari da tenere in caldo fino alla prossima estate e tirare fuori insieme a creme solari e teli mare. Un’ultima cosa. Che sia chiaro, anche se l’avrete già capito: i buoni sentimenti e l’amore alla fine vincono sempre.


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