Dove non soffia lo spirito
Le ragioni dell’areligiosità
Quasi nessuno possiede una copia della Bibbia. Gli spiriti illuminati ripartono proprio dall’inizio, dall’uomo delle caverne e dai suoi graffiti sulla cruda nuda scabra roccia per stilare un decalogo sull’orgoglio di essere atei-agnostici, oggi, in un Paese dove spesso il discorso sulla religione si riduce a un’orgia fra stalinisti e fascisti. Per riscoprire la nostra vera identità occorre rileggere e soprattutto studiare “la storia che ci riguarda e che ci siamo dimenticati”. Quella di un mondo senza dèi, dell’uomo darwiniano che “nella sua arroganza si crede un’opera grande, meritevole d’una creazione divina” mentre è “più umile e più giusto considerarlo discendente degli animali”.
Ricordiamoci sempre che il fondamentalista cattolico Anders Behring Breivik non ha mai mostrato “segno alcuno di rimorso per i suoi atti, perché, secondo lui, le stragi erano necessarie per salvare la Norvegia e l’Europa dai musulmani”. Ci sono almeno un milione di buone ragioni per non abbracciare il cattolicesimo né qualsiasi altra religione. La religione uccide la già poca intelligenza che Madre Natura ha donato all’animale uomo.
[Questa segnalazione è apparsa nel settimanale Cronaca Vera del 7 agosto 2011. - iannozzi giuseppe]
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