Le ragioni dell’indignazione

Creato il 19 ottobre 2011 da Speradisole

Paghiamo un conto salato per una crisi economica che non abbiamo provocato.

Paghiamo noi che siamo più deboli e ci tocca vivere nel timore di non farcela a pagare il mutuo, l’affitto, i libri per i figli che studiano, i ticket per chi è malato.

Paghiamo noi che siamo precari, invisibili, scambiabili come merce usa e getta.

Paghiamo noi con il poco che abbiamo perché la barca resti a galla, ma la barca non è nostra, è in mano agli speculatori, ai finanzieri, ai furbi del momento, agli sfruttatori di schiavi.

La crisi è anche dei padroni, dicono, e tutti debbono contribuire per salvare il paese, ma Briatore che da?, Berlusconi che dà, i grandi manager che danno, coloro che hanno case, castelli, suv, barche che danno?

Siamo in tanti, sempre più poveri e sempre più stanchi di pagare le guerre, le grandi opere inutili, i privilegi di pochissimi.

Siamo stanchi di morire di lavoro, siamo stanchi di morire perché abbiamo mangiato o respirato i veleni che soffocano la terra e avvelenano i frutti.

Siamo stanchi di vivere col terrore di perdere il posto di lavoro, di subire le minacce e ricatti e il dispotismo dei padroni e manager alla marchionne.

Siamo stanchi di subire l’arroganza violenta di una classe di richi e straricchi,  che, possedendo tutto, compra, sporca, uccide chi nulla ha.

Siamo stanchi di subire tagli ai salari, tagli alla libertà di scioperare, tagli all’istruzione, tagli alla ricerca.

Siamo stanchi e non sopportiamo più chi ci vuole poveri, affamati, ignoranti e col cappello in mano.

A completamento segnalo questo interessante articolo  scritto dal blog ” Il segno che resta”.



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