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Le rapine ai calciatori del Napoli? Secondo il pentito, sono un complotto degli ultrà

Creato il 28 febbraio 2014 da Makinsud

“Un complotto organizzato da ultras  per punire i calciatori che non presenziano agli eventi organizzati dai tifosi”. E’ questa la spiegazione alle rapine subite dai giocatori del Napoli del collaboratore di giustizia Salvatore Russomagno.

tifosi napoli
L’accusa è stata pronunciata nel corso del processo  per la rapina di un orologio al calciatore Valon Behrami. Russomagno, in realtà,  aveva già riferito tutto questo al pm e oggi lo ha ripetuto in videoconferenza alla IX sezione del Tribunale presieduta da Nicola Miraglia del Giudice. Una dichiarazione che, a suo tempo, fu smentita dallo stesso centrocampista della squadra di Benitez: “Io non ho nessun rapporto con gli ultras, è la società a decidere a quali eventi dobbiamo partecipare”. Ma il colpo ai danni dello stesso Behrami, ha aggiunto Russomagno, non rientrerebbe nel complotto dei Mastiffs, a differenza di quelli alle compagne di Ezequiel Lavezzi, Marek Hamsik e Edinson Cavani. L’imputato numero uno per la rapina  è Raffaele Guerriero, riconosciuto dal calciatore come uno dei due uomini che nel dicembre del 2012 lo aggredirono in via Riviera di Chiaia.

In attesa di verificare le dichiarazioni di Russomagno,  che hanno suscitato non pochi dubbi ai pm, alcuni ultras del Napoli Calcio si sono resi protagonisti di una spiacevole vicenda, avvenuta a Torino, ma stavolta non su un campo di calcio.

In sette sono stati denunciati dalla polizia per una rissa avvenuta nelle vicinanze del Palaruffini, il palazzetto dove si è giocata la partita di basket tra la squadra locale e la Expert Napoli. Gli agenti hanno sequestrato agli ultras (tre erano già stati colpiti dal Daspo) cinque mazze di legno, utilizzate per aggredire i torinesi, due cinghie e un fumogeno. Durante la partita, gli animi si sono surriscaldati per il solito coro becero proveniente dalla curva torinese: “Vesuvio, lavali col fuoco”, seguito da numerosi fischi. Poi, all’esterno, è scoppiata la rissa, che è stata sedata dall’intervento della polizia. Il presidente della Expert ha subito precisato, con un comunicato, che “questi non sono nostri tifosi e non c’entrano nulla con i tifosi del basket, che ci seguono in tutta Italia e sono esemplari per educazione e sportività. Il gruppo di sostenitori, questa volta, era più numeroso del solito e noi stessi eravamo sorpresi”.

 


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