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Le recensioni del signor Tappo oggi ci racconta " HAPPY FAMILY e DRAGON TRAINER"

Creato il 06 aprile 2010 da Teatrochepassione
DRAGON TRAINER
Regia: Chris Sanders e Dean De Blois
Tratto dalla saga di romanzi "How to train you dragon" di Cressida Cowell
http://www.youtube.com/watch?v=lIHNPBYP9-Y
Una sola parola per questo film: "SORPRENDENTE". Sono andato a vederlo con poche aspettative messo sulla cattiva strada dalla scarsa pubblicità (Alice probabilmente rende di più) e invece mi sono trovato ad assistere ad uno spettacolo emozionante, commovente, divertente, pedagogico e addirittura epico. Inizio molto attuale con due razze da sempre in guerra; da una parte i draghi e dall'altra gli umani e per l'esattezza i fieri vichinghi, predati dai loro nemici alati che attaccano il villaggio incendiando e rubando il bestiame. Il capo villaggio il potente Stoick è un guerriero grande e grosso che prende letteralmente a sganassoni i nemici compresi quelli più grandi; ha però un figlio che nonrisponde alle su aspettative, il giovane Hic con doti da geniale ingegnere (è persino mancino come i Leonardo Da Vinci) ma totalmente privo del phisique du role per affrontare i potenti nemici. Eppure grazie a una sua invenzione riesce a colpire e ad abbattere una "furia buia" un tipo di drago leggendario che nessuno ha mai visto ma i cui attacchi invisibili hanno effetti devastanti. Nessuno crede alla prodezza di Hic, nemmeno le bella Astrid di cui è innamorato segretamente e che non lo considera nemmeno degno di uno sguardo. Per dimostrare di non essere un racconta frottole Hic andrà a cercare il cadavere del drago abbattuto e con sua sorpresa lo troverà ferito, mutilato, ma tutt'altro che morto; un gesto di carità da parte del bambino farà nascere tra le due creature una profonda amicizia che Hic dovrà cercare di tenere nascosto ai suoi simili, proprio nel momento in cui il padre lo costringe ad entrare nell'arena per diventare un uccisore di draghi. Inutile dire che i due ne passeranno di tutti i colori e che alla fine l'amore riuscirà ad avere la meglio sull'odio, anche se al costo di un inaspettato e narrativamente felice sacrificio. La trama non è scontata come si può credere; per esempio quando meno ci si aspetta si viene a conoscenza di un segreto sorprendente che riguarda la presunta crudeltà dei draghi e la sparizione delle navi che sistematicamente avviene ogni qualvolta i vichinghi salpano per mare alla ricerca del nido dei draghi. Impagabile la scena nella quale uno dei bambini vichinchi traduce le qualità dei draghi in punteggi da gioco di ruolo.
Dal punto di vista degli effetti visivi siamo arrivati a livelli mai visti e le atmosfere sono così realistiche da lasciare sbigottiti. Sono rimasto particolarmente colpito da una scena che ricorda moltissimo la guerra con Sauron all'inizio del primo film de "il signore degli anelli". Lo consiglio davvero calorosamente a grandi e piccini. Se ne avete la possibilità guardatelo in 3D che in questo caso è davvero adeguato alle scene.
HAPPY FAMILY
regia: Gabriele Salvatores
Interpreti: Fabio De Luigi, Diego Abatantuono, Margherita Buy, Fabrizio Bentivoglio.
Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=4JBh2_DdYm8
Non sono un grande fan del cinema italiano ma ultimamente sto cominciando a cambiare opinione e film come questi danno un grosso contributo in merito. Guardandolo si ha la sensazione di assistere a una piece teatrale e non mi ha stupito scoprire che di questo si tratta; il film è infatti tratto da una commedia di Alessandro Genovesi, prodotta dal teatro dell'elfo. Gli attori si comportano sul set come se fossero su un palcoscenico e conversano con lo spettatore conspevoli di essere guardati e di essere protagonisti di una sceneggiatura. La chiave della storia sta nell'epigrafe di Groucho Marx, citata nel film: "Preferisco leggere o vedere un film piuttosto che vivere... nella vita non c'è una trama." ed è partendo da questo concetto che Ezio (De Luigi) in seguito a una quotidianità non esaltante, decide di scrivere la sceneggiatura di un film dando vita a due famiglie che si incontrano in seguito alla decisione dei figli minorenni apparentemente molto sicuri di loro, di convolare a nozze. Dall'incontro emergeranno desideri, paure e soprattutto il timore di cambiare le proprie vite per cercare la felicità. In questo confronto molto divertente e leggero ma mai vuoto, gli attori parlano con lo sceneggiatore cercando di suggerirgli come scrivere, non accettando talvolta le regole che lui vorrebbe imporre alla sceneggiatura. E alla fine dei giochi quando lo spettatore non riesce del tutto a capire dove vuole portarlo la narrazione, un colpo di scena degno de "i soliti sospetti" svela una sorprendente verità che sin dall'inizio è nascosta sotto gli occhi di tutti, accompagnata da una riflessione ottimista che fa uscire dl cinema con il buon umore.
Ci sono tante cose buone in questo gioiellino, sebbene il tipo di narrazione potrebbe non piacere a tutti. Inanzitutto è molto divertente e gli attori fanno a gara di bravura. Le note drammatiche sono sempre stemperate dall'ironia tanto che anche la morte viene messa in scena con leggerezza. Il messaggio è molto positivo e non vengono dati giudizi di genere: le famiglie sono (quasi) del tutto normali e rispiecchiano la quotidianità comune senza andare a scomodare problemi esistenziali ai quali il nostro cinema ci ha abituato. Salvatores fa a meraviglia il suo mestiere regalandoci perle di grande regia, soprattutto nella scena della Milano notturna in bianco e nero che lascia a bocca aperta l'attonito spettatore.
Ezio più di una volta osserva il gabbiano nel cielo e si cheide "che cazzo ci fa un gabbiano nel cielo di Milano?" La ripsosta non è affatto banale e arriverà in modo sottile e poetico.

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