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Le recensioni di ART-LITTERAM: Mbhali di Sonia Dal Cason

Creato il 16 agosto 2013 da Ciessedizioni

A cura di Pia Barletta

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Titolo: Mbhali

Autore: Sonia Dal Cason

ISBN eBook: 9788866600909

Editore: Ciesse Edizioni

Collana: Black & Yellow

Anno 2013

L’Africa esotica e selvaggia meta di turisti ha immense savane, distese desertiche e altopiani attraversati dai fiumi. Leoni, giraffe, elefanti, moltitudini di animali che corrono liberi e uccelli maestosi che sorvolano le nostre teste.  Ma l’Africa ha un’altra faccia,  più oscura, fatta di riti tribali e di superstizioni più forti della ragione, quella che nessun vacanziere ci tiene a conoscere.

Lo sa bene Mbhali che ha avuto la sventura di nascere albina come le sue sorelline in un villaggio nel cuore della Tanzania, dove la stregoneria è difficile da estirpare e i bambini albini vengono smembrati per preparare  pozioni magiche.

La ragazzina scampa al massacro guidato da uno stregone, è piccola, ha solo dodici anni, e ora deve fuggire insieme a una delle sorelline, viva per miracolo. Nessuno, nella sua tribù, l’aiuterà. Imbrattata del sangue della madre e dei fratelli, con la sorellina in braccio e un machete raccattato in fretta e furia, Mbhali corre senza sapere nemmeno dove, a guidarla la disperazione.

A volte gli Angeli si possono presentare sotto inaspettate forme, magari neri e sfregati, alleviando il cammino dei più deboli, e Lumumba, l’Angelo delle fuggitive, non si limita a proteggere lei e la sorellina. Lui le insegna a difendersi, a superare il confine oltre il quale non si è più bambini ma guerrieri, perché lì i bambini devono crescere in fretta, non c’è tempo per l’infanzia. Solo allora sarà pronta a camminare per la sua strada, giacché non ci si può aspettare che ci sia sempre qualcuno a sgombrarla dagli ostacoli.

Sonia Dal Cason, con lo stile conciso e senza orpelli che la contraddistingue, ci racconta una storia terribile ma che purtroppo potrebbe essere vera. Mbhali è un nome come un altro e rappresenta quella parte di un continente martoriato e sfruttato dal civile occidente dove poche missioni non bastano a salvare la vita di tanta gente che non ha niente, a volte nemmeno acqua da bere. La vita, lì, ha un altro significato. Sonia non sa raccontare solo storie “per” bambini, questa è una storia “di” bambini in cui non esistono giocattoli e nemmeno draghi che li possano trasportare in un’altra dimensione, qui l’unica dimensione è la persecuzione.

Ognuno, alla fine di questo di questo lungo racconto ispirato alla strage degli albini in Africa, può immaginare quello che preferisce, ma l’amaro in bocca resta ed è giusto che sia così, affinché non dimentichiamo.

 

Pia Barletta 


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