Bruno Elpis
Le recensioni di Bruno
di Carlo Santi
Un furto misterioso viene compiuto all’interno della Biblioteca Vaticana. Ne fanno le spese tre sorveglianti e custodi dell’archivio, che vengono assassinati da una mano che riesce ad eludere ogni sistema di sicurezza. Il Vaticano dimostra sin da subito un’ostinata volontà di mantenere segreto l’oggetto del furto e incarica del recupero della refurtiva Tommaso Santini, “il risolutore”, figura misteriosa a capo di un organismo segreto del Vaticano.
L’indagine penale viene assegnata a un magistrato determinato e volitivo: l’affascinante Sonia Casoni, che subito si scontra con l’ingombrante personalità di Santini, capo carismatico di un gruppo di agenti scelti che in lui vedono una guida spirituale oltre che il condottiero di azioni eroiche.
Pagina dopo pagina, l’oggetto del contendere si definisce, così come si delineano le forze in capo che – senza esclusione di colpi e sotto la spinta dell’adrenalina – sono disposte a tutto pur di impadronirsi del prezioso oggetto trafugato: il controverso Vangelo di Maria Maddalena, il “Quinto Vangelo”, da sempre custodito segretamente pressola Biblioteca Vaticanain quanto potenzialmente in grado di destabilizzare il potere tutto maschile della Chiesa fondato su San Pietro e sui suoi successori. Programma che invece rientra nelle intenzioni sobillatrici de «Il Crepuscolo», setta di seguaci sanguinari e spregiudicati della Maddalena, disposti a tutto pur di colpire al cuore il centro del potere vaticano.
Nel thriller storico di Carlo Santi ritroviamo temi cari a chi ha apprezzato e si è appassionato al “Codice Da Vinci” di Dan Brown, elaborati in una storia che mantiene sempre la sua originalità, anche nella costruzione di un percorso – quello dell’anima che attraversa sette stadi (i vizi capitali) – che conduce al Nous, l’intelligenza divina che domina e crea la materia, per incontrare Dio e identificarsi in Lui.
Nel “Codice Da Vinci” il giallo progredisce attraverso indicazioni tratte dai capolavori di Leonardo. Una su tutte:
« Ma è una donna! », afferma Sophie guardando il personaggio alla destra di Gesù nell’ Ultima Cena.
«Quella donna, mia cara, è Maria Maddalena…»
Dan Brown innesca la sua storia dall’aspetto femmineo di Giovanni apostolo (il “prediletto” secondo lo stesso quarto vangelo): un adolescente dai capelli lunghi e dai lineamenti dolci che oggi possono sembrare effeminati, ma che all’epoca erano la consuetudine.
Carlo Santi invece costruisce la sua storia sul Vangelo di Maria Maddalena: un vangelo gnostico, scritto in lingua copta verso la metà del II secolo, che esalta il ruolo della discepola Maria Maddalena.
Questo “Vangelo” è andato perduto ed è noto solo attraverso citazioni patristiche. In alcuni frammenti ritrovati, scritti in greco e copto, Maria Maddalena è un personaggio di rilievo, forse anteposta da Gesù ai suoi stessi apostoli.
Nei frammenti noti Gesù risorto risponde alle domande degli apostoli e affida loro la missione della predicazione del Vangelo:
« Ma essi rimasero tristi e piangevano forte. Dissero: “Come possiamo andare dai gentili e predicare loro il vangelo del regno del figlio dell’uomo? Là non è mai stato dispensato, dobbiamo dispensarlo (proprio) noi?” »
Poi Maria Maddalena rivela le parole che Gesù le ha rivolto:
« Non piangete, fratelli, non siate malinconici, e neppure indecisi. La sua grazia sarà con voi tutti e vi proteggerà. Lodiamo piuttosto la sua grandezza, avendoci egli preparati e mandati agli uomini. » E parla di una visione nella quale descrive il viaggio che l’anima compie attraverso i cieli per apprendere come fuggire alle potenze malvagie.
Tuttavia Andrea e Pietro manifestano la loro incredulità riguardo al fatto che il Salvatore possa aver rivelato a una donna ciò che non aveva rivelato ai suoi discepoli. Così Andrea chiede: «Che cosa pensate di quanto lei ha detto? Io, almeno, non credo che il Salvatore abbia detto questo …»
E Pietro rincara la dose: «Ha forse egli parlato in segreto a una donna prima che a noi e non invece apertamente? Ci dobbiamo ricredere tutti e ascoltare lei? Forse egli l’ha anteposta a noi?»
Se questi sono i frammenti noti, Carlo Santi li amplifica con grande senso dell’interpretazione e con la potenza della fantasia, romanzando lo spunto storico in una narrazione dalla trama avvolgente.
Per quanto mi riguarda, in mezzo a questi temi che profumano vagamente di eresia (in senso etimologico, dal greco airesis: “scelta”), nel mio immaginario la Maddalena mantiene il volto di Yvonne Elliman: la Maria M. – umana, troppo umana! - che in Jesus Christ Superstar, memorabile opera pop nella quale si sono incanalate creatività e atmosfere post sessantottine, gorgheggiava “I don’t know how to love him” alludendo al dramma del suo struggente amore terreno per Jesus Christ. Consiglio la visione del filmato di You Tube soprattutto ai più giovani, che magari non hanno ancora avuto occasione di vederlo.
I luoghi
Nel catturare l’attenzione del lettore, determinanti sono anche i luoghi prescelti dall’autore come teatro di un’azione che sembra non esaurirsi mai.
Le gesta di Tommaso Santini si svolgono in modo avventuroso e rocambolesco in alcuni luoghi pieni di fascino. Innanzitutto nel Monastero di Santa Caterina.
Il Monastero di Santa Caterina
Il Monastero di Santa Caterina o Monastero della Trasfigurazione risale al VI secolo ed è situato ai piedi del monte Sinai in Egitto, alla foce di un canyon inaccessibile. Dedicato a Santa Caterina di Alessandria, è il più antico monastero cristiano ancora esistente. Nel 2002 è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO per la sua architettura bizantina e come luogo sacro per tre grandi religioni: cristianesimo, islam ed ebraismo. Nel monastero è conservata una vasta collezione di manoscritti e icone antichissime. Possiede la più vasta biblioteca di testi antichi bizantini dopo quella della Città del Vaticano.
Un’altra parte dell’azione si svolge nella cattedrale di Aquisgrana, che Carlo Santi – con la licenza della fantasia letteraria – immagina sconsacrata.
Cattedrale di Aquisgrana
La Cattedrale di Aquisgrana è la più antica cattedrale del Nord Europa ed è la chiesa ove vennero incoronati i regnanti del Sacro Romano Impero. E’ un conglomerato di architetture di vari periodi e include la cappella di Carlo Magno:la Cappella Palatina. Anche questa cattedrale è stata inclusa nelle lista dell’UNESCO del Patrimonio dell’Umanità.
Il quartier generale di Tommaso Santini e del suo gruppo di adepti si trova sul Monte della Madonna a Teolo.
Il Monastero del Monte della Madonna
Il Monte della Madonna oggi è noto principalmente per il Santuario mariano che sorge sulla vetta, antica meta di pellegrinaggi e dimora di eremiti.
Il Monte della Madonna appartiene al piccolo gruppo montuoso che si eleva all’estremità della pianura veneta: i ‘Colli Euganei’.
Questi e molti altri elementi, che demando alla curiosità di chi vorrà leggere l’opera, sono gli ingredienti della formula magica del “Quinto Vangelo”. Un romanzo in primo piano nella biblioteca di …
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