Il Serpente piumato di Sonia Dal Cason
È trascorso un anno da quando Anna e Matt King hanno risvegliato da un sonno senza tempo Amjad, il drago dorato de Il Sigillo del Drago, il cui finale lasciava presagire che sarebbero seguite nuove mirabolanti imprese. Sonia Dal Cason ha mantenuto la promessa implicita regalandoci un seguito ancora più pimpante.
Infatti, in una gelida alba d’inverno, alla vigilia del loro tredicesimo compleanno, i due gemelli vengono svegliati da inquietanti ticchettii sul vetro della finestra.
È Amjad, giunto lì per portare il suo regalo, un dono che renderebbe felice chiunque, bambino o adulto che sia. Poche pagine e già il viaggio comincia, tenetevi forte, questa volta si vola alto. Pronti? Bene, allora si parte! Sorvoleremo l’Oceano Atlantico e le Ande fino a raggiungere il suggestivo Perù, da lì ammireremo le linee di Nazca e l’immenso Candeliere delle Ande tracciato sul versante delle montagne, poi il ragno e il condor giganti e infine la Porta del Sole. Luoghi antichi e ancora oggi avvolti nel mistero si mostrano agli occhi estasiati di Anna e Matt che vorrebbero volare ancora, ma, sebbene il tempo sia fermo per tutti tranne che per loro, dovranno fare ritorno nella loro casa in attesa di dirigersi verso nuovi lidi perché questo è solo un aperitivo: nuove e ghiotte avventure aspettano i nostri giovani amici. Anna dovrà superare l’antipatia (ricambiata) verso la giovane Vivian Mckenzie e suo fratello per il buon esito della missione, entrambe saranno costrette a mettere da parte vecchi dissapori e collaborare con Matt. Più facile a dirsi che a farsi… Tra bronci, scaramucce e dispetti la storia decolla, letteralmente, alla ricerca di teschi magici in grado di risvegliare gli altri draghi, ma non sarà facile: i ragazzi troveranno sulla loro strada mille impedimenti.
Ho avuto il privilegio di leggere questo secondo volume in anteprima, ho seguito passo dopo passo l’evolversi delle vicende, ho percepito la carezza del vento e il fremito di eccitazione dei ragazzi accomodati sul collo di Amjad. Ho udito le note inudibili di un flauto prodigioso, ho avuto la vista abbacinata dallo sfavillio di pietre dai mille colori, ho patito il sonno e il freddo, ho provato la paura ma anche la gioia. Ho girato per le stradine delle città maya dello Yucatan, con l’odore delle spezie che mi solleticava le narici. Ho assistito a battibecchi arguti e divertenti grazie all’abilità dell’autrice nel dipingere i personaggi con pennellate decise e dai colori vividi, al linguaggio semplice e asciutto ma efficace unito al ritmo narrativo che procede spedito senza un attimo di respiro.
E non solo, anche le ambientazioni sono curate nei dettagli, una delizia per il lettore più smaliziato e uno stimolo per la fantasia di quello più giovane. Esattamente come il primo volume, Il Serpente Piumato non è una lettura solo per ragazzi, è un libro che si legge tutto d’un fiato, che sprizza vivacità e ancora una volta ricco di bellissime notizie sull’archeologia.